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- Introduzione
- Storia e memoria.
- Target.
- Su cosa si ragiona.
- Che tipi di ragionamento.
- Due argomenti che ritorneranno spesso.
- PARTE PRIMA: DOMANDE
- La domanda ferale
- Eccola la domanda.
- Un aggregato progressivo di questioni.
- Racconti e riflessioni.
- Percorsi e deviazioni.
- Osservatore partecipante.
- L’archetipo
- La perdita di «compagni».
- Allora, come si chiamano tra di loro i cooperatori?
- L’archetipo che non c’è più.
- Fino a non molto tempo fa.
- Come si diventa (diventava) cooperatore.
- Esempio sul senso delle azioni correnti.
- Si può ricostruire l’archetipo?
- La responsabilità dei soci.
- L’archetipo serve per stare dentro la realtà.
- L’oggetto
- Prima di tutto: cos’è l’oggetto.
- La giustizia sociale.
- Cooperare.
- Dentro il capitalismo.
- Un insieme aperto.
- Se è aperto, scambia.
- Collocare l’oggetto
- La collocazione: uno spazio ampio.
- Da dove viene: guardiamo qualche libro.
- Titoli.
- Periodi.
- Date di pubblicazione.
- Cos’era successo in quei pochi anni?
- E cosa è successo dopo?
- Da che parte è andata la storia.
- Come è fatta la cooperazione.
- Le cose da guardare.
- Foto di gruppo.
- Siamo tutti sulla stessa barca?
- Una quasi spiegazione.
- Cos’è l’identità.
- Identità delle organizzazioni.
- «Siamo tutti sulla stessa barca».
- Cosa c’è dentro la frase fatta.
- Elenco degli argomenti che saranno toccati.
- PARTE SECONDA: VALORI, PROPRIETÀ, GOVERNANCE
- Sui valori
- Progressi economici e questione valoriale.
- Ma è vero che i valori contano?
- I quesiti e subito la tesi.
- Troppo semplice.
- Cooperativa, impresa, istituzione, movimento.
- Dalle aspirazioni di base al discorso pubblico.
- Cominciamo dalla metafora del calabrone.
- Le regole del mercato, le imprese e le cooperative.
- Esempi di regole di distribuzione e relazione interna.
- La capacità competitiva delle cooperative.
- Se il sistema di valori dovesse venir meno.
- L’individualismo, l’opportunismo e le cooperative.
- La «diversità» cooperativa può essere un rischio?
- Basta la democrazia?
- Dimensione delle imprese e problema della governance.
- Il «controllo» dei valori.
- Cosa controllava il «socio occulto».
- Democrazia, delega, controllo: un sistema.
- Se i soggetti da tre diventano due.
- Un poco di eresia.
- Postilla sui valori
- Postilla in forma distesa.
- Quando si parla di «valori» in cooperativa.
- Ma ci basta ragionare tra di noi?
- I valori come strumenti necessari alla convivenza.
- Un esempio per capirci: i «No Dal Molin» contro Coop.
- Come andò a finire.
- La cooperazione è un soggetto pubblico?
- Dunque: valori uguale politica.
- Sulla proprietà
- La proprietà.
- Cosa ci si aspetta, in generale, dalla proprietà.
- La proprietà collettiva.
- Una proprietà, quella cooperativa, per modo di dire.
- Il diritto di proprietà in cooperativa.
- La proprietà cooperativa e le «attribuzioni di secondo tipo».
- Ecco che arriva il patto mutualistico.
- Perché il diritto di proprietà cooperativa non è cedibile.
- Alla base della proprietà cooperativa: fame e ideali.
- Oggi è più difficile.
- I diritti «limitati e irragionevoli» della proprietà cooperativa.
- La proprietà, il controllo e gli affidamenti fiduciari.
- Cosa affidano i soci ai dirigenti.
- Ambiguo il dirigente, o almeno complesso.
- Il compito del dirigente cooperativo.
- Riassunto e conclusioni sulla proprietà cooperativa.
- Sulla governance
- Abbiamo visto.
- Governance.
- La governance non è solo compito dei soggetti istituzionali.
- La democrazia rappresentativa non basta.
- Quali assunti.
- Due aspetti critici di comune osservazione.
- I protagonisti della governance sono molti.
- Soggetti 1: i dipendenti.
- Soggetti 2: i soci.
- Soci: shareholder o stakeholder?
- Soci: stakeholder (più che altro).
- Soci: le diverse motivazioni nella governance.
- Soggetti 3: la cooperazione (movimento, sistema).
- Soggetti 4: la società.
- Visti i soggetti, guardiamo quanto contano e cosa capita.
- La rappresentanza nelle cooperative e nelle Spa.
- Un mandato «quasi politico».
- Il sistema di base per la costruzione delle rappresentanze: le sezioni soci.
- Critica delle sezioni soci.
- Come evolve il processo di rappresentanza.
- Il secondo livello: i consigli d’amministrazione.
- Un ragionamento particolare: le grandi cooperative di consumatori.
- Il CDA delle grandi cooperative di consumatori.
- Ma cosa rappresenta il consigliere?
- Il CDA tra governo e governance.
- Quasi-proposte sul governo.
- Ipotesi per un CDA riformato.
- Il meccanismo elettorale e il territorio.
- Riflettiamo ancora sul concetto di governance.
- Il ruolo del movimento nella governance delle cooperative.
- Il ruolo della società nella governance delle cooperative.
- Un soggetto che non è stato considerato: i dirigenti.
- PARTE TERZA: TRACCE, REPERTI E TESTIMONI
- Cosa c’è in questa parte.
- Sul linguaggio
- Parlare come.
- Solo un paio di spunti.
- Gli anni ’80 e la modifica del paradigma.
- Osservazioni del 1993 sul cambio di paradigma.
- Le cooperative bilingui.
- I due linguaggi e i due parlanti.
- Parole e parole d’ordine.
- Tre parole (del linguaggio uno).
- Le cooperative anticrisi.
- Ci sono crisi e crisi.
- L’anticiclicità della cooperazione.
- Ma se la difficoltà è settoriale.
- La resilienza delle cooperative.
- Resilienti rispetto a chi.
- Allora guardiamo i settori.
- Ancora confronti.
- Che antipatia per quella parola.
- Le cooperative non sono più resilienti di.
- Tre parole e tre suggerimenti d’uso.
- Scherzarci sopra.
- Sulla sostenibilità
- La sostenibilità delle cooperative.
- Intanto una sintesi introduttiva.
- Cooperative e sostenibilità.
- La cooperazione.
- La sostenibilità.
- Gli aspetti comuni.
- I rischi d’entrambe: sussiego e presunzione.
- Aporie.
- Il rischio della supplenza.
- Però.
- A che punto è la sostenibilità.
- Perché però ci serve la sostenibilità.
- Due oggetti mobili.
- In sostanza.
- Occhio ai soggetti.
- Sulle teorie, le dottrine e la cultura cooperativa
- Circoli, virtuoso e vizioso.
- Cultura cooperativa.
- Alla base della cultura cooperativa: storia, teorie, dottrina.
- Le teorie sulla cooperazione.
- Teorie economiche in generale.
- Il primo famoso teorico: Pantaleoni.
- Ward e i suoi seguaci.
- Critici di Ward: Leon.
- Intermezzo: dove ho preso le citazioni.
- Tra economia e sociologia.
- Tra economia, sociologia e storia.
- Hansmann, o il rilievo della proprietà.
- Altri teorici.
- Qualche riflessione sulle teorie.
- Impresa e imprenditorialità.
- I due soggetti dell’imprenditorialità cooperativa.
- Dove collocarsi per guardare (e teorizzare).
- Una sintesi concettuale.
- La cultura cooperativa: la conseguenza di ciò che si è visto.
- In tempi non tanto lontani.
- La questione identitaria e la politica culturale.
- La cultura e il suo valore.
- Gli effetti della cultura.
- Principi per una politica culturale della cooperazione.
- Autonomia della produzione culturale.
- Idea aggiornata di «produzione».
- Chi fa oggi la politica culturale della cooperazione?
- Colonizzazione?
- Quale potrebbe essere l’obiettivo.
- Obiettivi dell’infrastruttura.
- Ancora sull’infrastruttura come fondazione.
- Entità e attività collegate.
- Qualche altra considerazione sulla situazione a oggi.
- Una rottura generazionale?
- Autocritica.
- I nuovi cooperatori.
- I riti.
- Riti di conferma e di passaggio.
- Come ci conviene continuare.
- PARTE QUARTA: PER TIRARE LE FILA
- Si parla sempre di cooperazione, ma.
- Sull’etica cooperativa
- Gli sforzi della cooperazione in fatto di etica.
- Quando si è cominciato a parlare di etica cooperativa.
- Carte dei valori, codici etici, bilanci sociali.
- Tangentopoli, le elezioni del 1994, le due spinte contrarie.
- Il progetto del 1998 sull’etica e la democrazia/1.
- Il progetto del 1998 sull’etica e la democrazia/2.
- Responsabilità sociale ed etica cooperativa.
- Lo squilibrio del rapporto cooperative-associazione.
- Cosa ha (forse) pensato di fare l’associazione.
- Assunti per una riflessione (e discussione).
- Piste di riforma.
- Uno schema generale.
- Associazione 1: cambiare il criterio di formazione della rappresentanza.
- Approfondimento sul «mandato a governare»/1.
- Approfondimento sul «mandato a governare»/2.
- Dunque: chi deve governare.
- Associazione 2: una magistratura etico-politica.
- Cosa potrebbero dire le cooperative sull’authority.
- Cooperative 1: lotta alla corruzione.
- Cooperative 2: responsabilità e selezione dei soci.
- Management: retribuzioni, doppi incarichi e altre opacità.
- Limite dei mandati e «globalità» della governance.
- Bilanci sociali «veri».
- Trasparenza nelle Spa.
- Garantire il prestito sociale.
- Sul potere
- L’argomento.
- Contenuti del capitolo.
- Gli istituti della rappresentanza.
- Rappresentanza e potere.
- Un poco di storia: istituti e «superistituti».
- Come funzionavano le cose.
- Crisi.
- Come si forma la cultura organizzativa.
- La sindrome «ci penseranno quelli che verranno dopo».
- Forza e potere degli istituti di rappresentanza.
- Il potere calante.
- Si può tentare di raddrizzare la barca?
- a) Razionalizzare il fatto di avere poche risorse.
- b) Evitare l’astrazione.
- Il decadere dell’argomentazione.
- Un esempio per spiegare.
- Perché l’astrazione contava.
- «Ma chi l’ha detto che le cose stanno proprio così?».
- c) Percepire i bisogni e renderli agibili.
- d) Esprimersi attraverso «cose».
- L’istituzione di rappresentanza cooperativa.
- Il massimo comun divisore.
- La concretezza della difesa e la promozione dei valori.
- Potere e risorse.
- Postilla sulla reputazione
- La reputazione.
- Due argomenti.
- Ma le cooperative sono autonome o no?
- Le «coop rosse»: ci dispiace proprio?
- Non ci piace o ci piace?
- Soci coop vs Legacoop.
- Chi è responsabile.
- Proviamo a trovare le ragioni.
- Relativamente al «mancato controllo».
- Relativamente al «mestiere di Legacoop nelle crisi».
- Relativamente ai «rischi per il prestito sociale».
- Relativamente al «deficit di democrazia».
- Sulla sopravvivenza
- Nostalgia?
- Cosa abbiamo visto.
- Più che nostalgia, confronto.
- Necessità di un modello.
- Le variabili strutturali.
- Non sarebbe però bastato.
- La cinghia di trasmissione.
- Come funzionava la cinghia.
- Non era dipendenza.
- Ancor più nei particolari.
- Come poi le cose sono cambiate.
- E le variabili strutturali?
- Asserzione: senza movimento la cooperazione rischia.
- È necessario ricostruire un movimento.
- Come sono messe oggi le variabili strutturali?
- Senza la cinghia: da rivendicazioni e proposte ai patteggiamenti.
- Dove e come agire: ingredienti, composti e condimenti.
- La cooperazione è proletaria.
- Ho toccato tre variabili.
- Me ne manca una.
- In sostanza, ovvero dove sta la capacità negoziale.
- La risposta alla domanda ferale non può essere ecumenica.