Sollecitato da un parere sulla costruzione di una ferrovia in Svizzera, Rudolf von Jhering nel 1878 delineò una compiuta teoria sulla meritevolezza di tutela dell’interesse non patrimoniale nelle obbligazioni. Il denaro non è più soltanto misura dell’accumulazione, ma potenza di relazione per l’attuazione di finalità ideali. Pochi anni prima, nel 1862, sempre in occasione di una controversia svizzera, Jhering concepì una nuova teoria del diritto sulle res publicae spettante alla moltitudine. Il volume ripercorre le tracce della definizione dell’interesse come sentimento della condizionalità della vita, da Hegel a Nietzsche, e i forti contrasti della dottrina successiva che scelse la strada della oggettivazione appropriativa (da Otto von Gierke a Levin Goldschmidt). Jhering, al contrario, proseguì nella sua tormentata transizione dal patrimonio come luogo dell’interesse egoistico al diritto soggettivo sui beni comuni nella titolarità diffusa della moltitudine, fino a postulare la meritevolezza dell’interesse delle generazioni future.
Pasquale Femia è professore ordinario nel Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Salerno. Fondatore e condirettore delle riviste «The Italian Law Journal» e «Tecnologie e diritto», dirige le collane Storie dal fondo e Il diritto e l’Europa. Si occupa prevalentemente di temi di teoria e storia del diritto civile. Ha pubblicato di recente: «Autonomia. Frammento 2016» e «Principi e clausole generali. Tre livelli di indistinzione» (entrambi Napoli, 2021).
- Premessa
- 1. Una romantica ferrovia svizzera rischia la chiusura: due pareri del 2022
- 2. Prima della nascita: la costruzione della ferrovia di Gäu e i pareri del 1877
- 3. A cosa serve il denaro a colui che lo possiede? Jhering per sempre
- 4. La distanza storica. Per non sentire più: Jhering l’ha detto
- 5. Una rete di ferrovie e di affari tra piccole comunità svizzere, alle soglie della Grande Depressione
- 6. L’affare declinante delle ferrovie e il crac della borsa di Vienna nel 1873
- 7. Le conseguenze svizzere del crac, la febbre ferroviaria, la sfortuna di Friedrich Meili
- 8. Il Comitato di Gäu si prepara alla lotta, e scrive a Jhering
- 9. La controparte replica, e sminuisce... Windscheid. «Un uomo, per quanto eccezionale, non fa la scienza da solo»
- 10. Come sarebbe andata oggi? La gestione delle sopravvenienze
- 11. 1878: il parere di Jhering. Scrivere tanto, per se stessi
- 12. Un «centro personale» che non è ancora una persona. Il mandato
- 13. Il comitato rappresentante, non sostituto
- 14. L’interesse non patrimoniale. Il patrimonio, via dell’identità moderna
- 15. Camerieri, inquilini, signore anziane: esseri infelici in cerca di esistenza per contratto
- 16. Il non patrimoniale come consumo di patrimonio
- 17. Non prostituirai la mia schiava: alla ricerca della tradizione romanistica
- 18. Papiniano, Jhering, Emilio Costa: l’interesse non patrimoniale odioso
- 19. Potenzialità affettive in forma monetaria. La relazione patrimoniale
- 20. Incomprensioni, omissioni, odio: Josef Kohler
- 21. L’ultimo affronto di Kohler. Seguir tacendo e criticar parlando
- 22. Alfred Pernice: lasciar appassire la teoria jheringhiana nella purezza testuale
- 23. Konrad Hellwig e l’insostenibilità giudiziaria del non patrimoniale
- 24. Otto von Gierke. Patrimonio e forma di vita
- 25. Hartmann, Karlowa, Fitting: economia nel diritto
- 26. Levin Goldschmidt: «ogni bene è denaro, solo il denaro è bene»
- 27. Heinrich Dernburg. Regolare i conti con Jhering, senza perdere lo stile
- 28. Intermezzo: soggettività e malinconia
- 29. Socievolezza come trans-soggettivazione del patrimonio
- 30. L’interesse comune patrimoniale: l’egemonia sociale del patrimonio
- 31. Fatevi gli affari vostri, non gli affari pubblici: la critica jheringhiana all’esproprio pubblico degli interessi comuni
- 32. Sentimento della condizionalità della vita: «una parte di me è inscritta nell’alterità»
- 33. Interesse nel diritto soggettivo. Bisogno, utilità, scopo
- 34. Zweckmässigkeit: Hegel e l’adeguatezza della religione romana. L’egoismo della vita come dialettica della ragione
- 35. La religione dell’egoismo grandioso. L’adeguatezza dell’interesse
- 36. Sentimento dialettico della vita. Una archeologia
- 37. L’interesse oltre il soggetto. Gli effetti riflessi: contro il confinamento nella fattispecie
- 38. Transitività dei diritti. Oggettivazione dello scopo e fragilità del soggetto. Con un intermezzo italiano
- 39. L’abisso della logica civilistica. Diritti senza soggetto ed effetti passivi
- 40. Un movimento che manca a se stesso: la continuità della vita
- 41. Pensare dopo la lotta: il sentimento della vita sospesa
- 42. Per concludere sul Gäubahngutachten: l’interesse, scintilla di un’autocoscienza prigioniera dell’ombra del futuro
- 43. Autonomia e Stato: coercizione all’autoriflessività. Dal bisogno all’amore
- 44. Azione comune, bene comune
- 45. Res publicae in uso comune. Il parere di Basilea, 1862: contro il paradigma proprietario. Una satira in forma di dialogo
- 46. Il diritto soggettivo di uso comune su beni inappropriabili
- 47. Tutela individuale di situazioni collettive
- 48. Una vittoria per una teoria sconfitta
- 49. La via del diritto. Il diritto soggettivo della moltitudine
- 50. Le molteplici forme dell’appartenenza. Da Windscheid a Jhering
- 51. Il soggetto comune dello scopo. I diritti soggettivi della comunità
- 52. Le generazioni future. «Affinché un presente egoista non commetta un furto nei loro confronti»
- 53. Nietzsche vuol leggere Jhering, in vacanza, nel 1879: un lessico comune, due vie diverse
- 54. Genealogia dell’insignificanza e dell’insuccesso. La conferenza che non piacque
- 55. La durezza del vuoto: ho guardato il pericolo negli occhi
- 56. Excursus: raccontare ai litiganti che non sono un torto e una ragione, ma un divenire storico
- 57. Sentimento, storia, processo
- 58. Jhering/Nietzsche: due citazioni reversibili
- 59. Indefinibilità, autotrascendenza, afasia
- 60. Congedo. Spezzare le placide catene della teoria, tra disperazione e letizia
- Appendice: Coincidenze ferroviarie
- Riferimenti bibliografici