Che provengano dalla preistoria o da epoche storiche, i resti umani racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione bioculturale e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Costituiscono la base della ricerca scientifica in antropologia, ma sono anche di grande interesse per la museologia, per la didattica scolastica e universitaria, per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico; assumono così, a pieno titolo, la valenza di «bene culturale». Nondimeno, quando si tratta di resti umani è necessario confrontarsi su diversi temi: che tipo di patrimonio culturale rappresentano? quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a studiarli e a tutelarli? quali sono i limiti dell’indagine scientifica e della conservazione? come orientarsi nella formazione e nella disseminazione? L’assenza di chiarezza su questi temi può comportare – e, di fatto, ha comportato e comporta – una serie di problemi, con soluzioni solo di carattere generale, spesso non condivise, che si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico.
Maria Giovanna Belcastro è professoressa ordinaria di Antropologia all’Università di Bologna, dove è responsabile delle collezioni museali di Antropologia. Fa parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione Antropologica Italiana. Giorgio Manzi è professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, vicepresidente dell’Associazione Antropologica Italiana e Accademico dei Lincei. Con il Mulino ha recentemente pubblicato «L’ultimo Neanderthal racconta: storie prima della Storia» (2021). Jacopo Moggi Cecchi è professore associato di Antropologia all’Università di Firenze e segretario dell’Associazione Antropologica Italiana.
- Prefazione. Perché occuparsi dei «resti umani»?, di Luca Sineo
- I. Scheletri, mummie e riproduzioni del corpo umano nei musei scientifici, di Giacomo Giacobini
- 1. Categorie di resti umani
- 1.1. Resti ossei e dentari
- 1.2. Preparati a secco e mummie
- 1.3. Organi pietrificati
- 1.4. Preparati in liquido
- 1.5. Organi plastinati
- 1.6. Resti «indiretti»
- 1.7. Altri tipi di resti umani
- 1.8. Manufatti su resti umani
- 2. Riproduzioni di resti umani
- 2.1. Modelli anatomici
- 2.2. Calchi di reperti antichi o rari
- 2.3. Modelli interni di cavità
- 2.4. Maschere mortuarie
- 2.5. Copie 3D, imaging, anatomage
- 3. Il resto umano trasformato: da manufatto a documento di archivio
- 4. Un caso di studio: la mostra Body Worlds
- 5. Un caso di studio: il cranio di Giuseppe Villella
- 6. Problemi di conservazione ed esposizione
- II. Fra le scimmie: il posto dell’uomo nella natura, di Giulio Barsanti e Jacopo Moggi Cecchi
- 1. La gran barriera deve essere abbattuta
- 2. I primi fossili africani
- 3. Entra la genetica
- 4. Nuove tecniche di analisi (e nuovi fossili)
- 5. Un nuovo dibattito
- III. Leggere e interpretare i fossili, capire l’evoluzione umana, di Giorgio Manzi e Telmo Pievani
- 1. Introduzione
- 2. Una questione di metodo
- 3. Nuove tecniche e nuove prospettive
- 4. La rivoluzione della «paleogenetica»
- 5. È la stampa bellezza!
- 6. Paleoantropologia, etica e politica
- IV. I resti scheletrici umani al confine tra antropologia ed archeologia, di Maria Giovanna Belcastro e Valentino Nizzo
- Premessa: Un eroe senza sepoltura
- 1. Quel che resta oltre la soglia: materialità e immaterialità della morte
- 1.1. La prospettiva dell’antropologia fisica
- 1.2. La prospettiva dell’antropologia culturale
- 1.3. La prospettiva dell’archeologia
- 1.4. Scavare i funerali: dalla visione disgregata a quella integrata
- 1.5. I resti umani nei contesti archeologici: dalla visione disgregata a quella integrata
- 2. Semiologia della morte e del lutto
- 2.1. Morte e identità
- 2.2. La morte addomesticata: le strategie del controllo culturale della putrefazione
- 2.3. Dal rifiuto all’esaltazione: disumano, umano e iperumano
- 3. Dare un senso a quel che resta
- 3.1. Percezione, rappresentazione e manipolazione
- 3.2. Limiti, problemi, obiettivi e potenzialità della patrimonializzazione
- V. Potenzialità e vincoli nello studio antropologico dei resti umani: legittimità della ricerca e aspetti di ordine etico, di Fabrizio Rufo e Maria Giovanna Belcastro
- Sitografia
- Appendice