La propaganda antieuropeista mette talora in dubbio il ruolo e l’onestà intellettuale dei pionieri dell’Europa unita che, dalle tragiche vicende che sprofondarono l’Europa nelle dittature e nelle guerre mondiali, seppero trarre insegnamento per superare le divisioni e proporre un progetto di Europa sovrannazionale. Descrivendo il percorso politico di Henri Frenay, fondatore di Combat, il più importante movimento della Resistenza francese, ministro del generale de Gaulle alla Liberazione e in seguito tra i leader dell’Union européenne des fédéralistes, Robert Belot illumina una delle fonti più vive del desiderio di Europa e di pace di coloro che rischiarono il tutto per tutto per la libertà, nel nome di un futuro di unità europea. Una scelta che incontrò forti opposizioni, talvolta anche in seno alla Resistenza stessa, ostili al progetto di superamento della cultura sovranista, che si scontrava con il potere dei nazionalismi e del conformismo.
Robert Belot è professore di Storia contemporanea all’Università di Lyon-Saint-Etienne, dove è titolare della Cattedra europea Jean Monnet «EUPOPA». Le sue ricerche vertono sulla storia dell’Europa (XIX e XX secolo) e sulla costruzione sociopolitica della memoria. Ha scritto la prima biografia politica di Henri Frenay. Con Daniela Preda ha recentemente curato «Visions of Europe in the Resistance. Figures, Projects, Networks, Ideals» (Bruxelles, 2022).