Questo libro parla del nostro Codice di procedura civile. Un codice tuttora in vigore, che pur con le opportune revisioni è rimasto sostanzialmente immutato nell’impianto e nella visione complessiva. Messo a punto da una commissione di cui facevano parte Piero Calamandrei, Francesco Carnelutti e Enrico Redenti, per volontà di Dino Grandi, Guardasigilli fascista ma attento custode della tradizione romanistica contro la deriva del diritto libero germanico, fu presentato dallo stesso Grandi al re con una Relazione la cui traccia derivava da un testo autografo di Calamandrei. Un codice nato dunque in pieno periodo illiberale, concepito quando «a poco a poco nella nostra legislazione si introduceva la peste totalitaria». Codice «fascista», come alcuni studiosi hanno ancora di recente sostenuto, o «codice degli italiani», come ebbe a scrivere lo stesso Grandi a Calamandrei nell’agosto del 1943? Grazie a un’accurata ricostruzione storica e filologica predisposta da Giulio Donzelli, corredata da un saggio storico di Guido Melis e Antonella Meniconi e da saggi di esperti di diritto processuale civile quali Claudio Consolo e Romano Vaccarella, il volume propone una rilettura della Relazione, aiutando a distinguere quanto in quel testo sia da attribuire al giurista fiorentino e quanto al ministro e ai suoi collaboratori. E, soprattutto, permette di inquadrare storicamente l’impresa della gestazione del Codice e i rapporti fra Calamandrei e Grandi, grazie anche ad alcuni documenti inediti – riprodotti nell’Appendice – custoditi nella Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano a cura della nipote Silvia, con la collaborazione di Francesca Cenni.
Guido Alpa è avvocato e professore di Diritto civile alla Sapienza - Università di Roma. È stato presidente del Consiglio Nazionale Forense dal 2004 al 2015. Fra le sue pubblicazioni col Mulino ricordiamo «Diritto civile italiano. Due secoli di storia» (2018). Silvia Calamandrei è presidente della Biblioteca Archivio Piero Calamandrei, istituzione del Comune di Montepulciano. Curatrice di opere storiche e letterarie e delle edizioni delle opere di Piero Calamandrei, è traduttrice saggistica e letteraria dall’inglese, francese e cinese. Francesco Marullo di Condojanni, avvocato, è stato per molti anni Presidente dell’Ordine di Messina. È ora componente del Consiglio nazionale forense, per il quale coordina la Commissione per la Storia dell’Avvocatura.