Un’attrazione, ostinata e irresistibile, lega la terra e la luna, più che due corpi celesti quasi un pianeta doppio. I movimenti e le configurazioni lunari hanno fatto impazzire gli astronomi e affascinato la gente comune di tutti i tempi, suscitando un culto che ha accompagnato il cammino della nostra civiltà. Ancora oggi la rossa luna delle eclissi inchioda migliaia di persone con lo sguardo al cielo. Mezzo secolo dopo che l’uomo è atterrato sul suo suolo, la luna rientra finalmente nei piani strategici delle agenzie spaziali. Riprendere il filo invisibile che ci lega al nostro satellite significa parlare sì di superstizione, scienza e poesia, ma soprattutto di futuro. Proviamo allora a raccontare una luna nuova.
Ettore Perozzi è responsabile dell’ufficio per la sorveglianza spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana. Ha lavorato al CNR, all’Osservatorio Astronomico di Parigi, alla Telespazio, a Deimos Space e presso i centri ESOC e ESRIN dell’Agenzia Spaziale Europea. L’asteroide n. 10027 porta il suo nome. Per il Mulino ha già pubblicato «Il cielo che ci cade sulla testa» (2016).