Per secoli, la mente umana è sembrata trasparente. Si sapeva che qualcosa sfuggiva al controllo della coscienza, ma si trattava di messaggi inviati dagli dèi. Poi, tutto cambia. Con Freud è l’inconscio che spiega l’origine e il significato dei sogni, ma anche le sviste e i lapsus della vita quotidiana. Un inconscio che tutti noi conosciamo, ma che non è l’unico. Incontreremo qui altri inconsci; quello, pervasivo, che chiamiamo cognitivo e che è l’esito dell’evoluzione naturale del cervello. E ancora: la mole enorme di informazioni che ci sommerge attraverso gli schermi dei nostri computer ha creato una sorta d’inconscio artificiale, fonte di trappole insidiose per il nostro giudizio. Conoscere i molteplici inconsci e capire come interagiscono significa smascherare i meccanismi che ci possono ingannare, e che ci illudono di essere più consapevoli di quanto in realtà siamo.
Paolo Legrenzi è professore emerito di Psicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Carlo Umiltà è professore emerito di Neuropsicologia all’Università di Padova. Gli autori hanno pubblicato insieme: «Neuro-mania» (2009; tradotto in inglese da Oxford University Press), «Perché abbiamo bisogno dell’anima» (2014) e «Una cosa alla volta. Le regole dell’attenzione» (2016).
- Premessa
- I. La storia naturale della coscienza
- 1. Prima della coscienza
- 2. Quando appare la coscienza? Un primo
criterio
- 3. Quando appare la coscienza? Un secondo
criterio
- II. La caccia all’inconscio
- 1. Coscienza a posto e coscienziosità
- 2. Catturare l’inconscio?
- 3. L’entusiasmo per la caccia all’inconscio
- 4. Tipi di inconscio
- III. L’esplorazione dell’inconscio in laboratorio
- 1. Inconscio freudiano e inconscio cognitivo
- 2. Ma come si fa a essere sicuri che l’inconscio
ci sia?
- 3. L’esistenza dell’inconscio può essere provata
- 4. Come si può esplorare l’inconscio in laboratorio
- IV. Come funziona l’inconscio
- 1. L’attenzione ha un ruolo?
- 2. Un problema generale
- 3. La persuasione occulta è reale?
- 4. Un significato alla volta
- 5. L’inconscio non conosce inibizione
- 6. Il dualista che rese felici i riduzionisti
- 7. Ma Libet ha proprio messo in crisi il libero
arbitrio?
- 8. Solo la coscienza può dire «no»?
- V. Dove sta la coscienza e quando serve?
- 1. Ma dove sta la coscienza?
- 2. Esiste la «scatola» della coscienza?
- 3. La coscienza come spazio di lavoro globale
- 4. Quando la coscienza serve
- VI. Ci possiamo fidare dell’inconscio cognitivo?
- 1. L’inconscio cognitivo erede del passato?
- 2. Sapere di sapere e sapere di non sapere
- 3. L’illusione della conoscenza e la maledizione
della conoscenza
- VII. Inconscio e scelte etiche
- 1. L’inconscio cognitivo etico
- 2. Come trasferire l’inconscio cognitivo su
sistemi artificiali
- 3. Inconscio cognitivo e punto focale
- VIII. Libero arbitrio e inconscio cognitivo
- 1. Libero arbitrio e inconscio cognitivo
- 2. Libero arbitrio e rete
- 3. Inconscio cognitivo e rete
- IX. Le 7 trappole dell’inconscio cognitivo
- 1. La trappola delle descrizioni unilaterali e
della focalizzazione
- 2. La trappola della paura degli eventi e i
pericoli oggettivi
- 3. La trappola del pensiero locale
- 4. La trappola delle emozioni
- 5. La trappola del presente e dei tempi brevi
- 6. La trappola del sapere
- 7. La trappola della coscienza
- Conclusioni
- 1. Un inconscio cognitivo naturale e uno artificiale
- 2. John Maurice Clark e il nuovo paradigma
- Indice analitico
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
Il tuo browser non supporta la tecnologia necessaria per visualizzare l'anteprima.
Per visualizzzare l'anteprima utilizza uno dei seguenti browser.