Le tragiche vicende di Cefalonia e di Corfù del settembre 1943 hanno dato origine a un ampio dibattito storiografico e sono state oggetto di accurate ricostruzioni. Mancavano invece, a oggi, ricerche mirate a restituire le biografie e le identità delle vittime della strage. In questo volume Patrizia Gabrielli si propone di verificare la consapevolezza della scelta compiuta dai militari italiani proprio a partire da un’indagine sulle loro aspirazioni, sui loro sentimenti e sui loro orientamenti politici così come affiorano dalle lettere inviate alle famiglie in patria dal 1940 al 1943. Sulla base di un’ampia bibliografia e di fonti d’archivio inedite, il libro pone sotto i riflettori l’esperienza dei militari, la loro vita quotidiana, le speranze di pace e il desiderio di tornare a una normale quotidianità, l’atteggiamento e le preoccupazioni destate dal cambiamento dei ruoli di genere imposto dalla guerra. Una particolare attenzione è rivolta agli orientamenti politici, pur complessi da sondare a causa della censura. Ecco così costruita una prima biografia collettiva dei soldati coinvolti nella strage, che si discosta dall’immagine codificata dell’eroe per lasciare emergere un quadro ben più articolato e umano.
Patrizia Gabrielli insegna Storia contemporanea e Storia di genere all’Università di Siena, sede di Arezzo. Con il Mulino ha pubblicato «Scenari di guerra, parole di donne. Diari e memorie nell’Italia della seconda guerra mondiale» (2007) e «Anni di novità e di grandi cose. Il boom economico fra tradizione e cambiamento» (2011). Tra le sue più recenti pubblicazioni: «Il primo voto. Elettrici ed elette» (Castelvecchi, 2016); «La guerra è l’unico pensiero che ci domina tutti. Bambine, bambini, adolescenti nella Grande guerra» (Rubbettino, 2018).