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Copertina Il libro di Luigi Peruzzi

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prezzo di copertina € 50,00
a stampa € 47,50
collana "Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici"
pp. 444, Brossura, 978-88-15-26719-1
anno di pubblicazione 2017

GENNARO FERRANTE (a cura di)

Il libro di Luigi Peruzzi

La scoperta del Libro autografo di Luigi di Ridolfo Peruzzi (1410-84), figlio di uno dei più eminenti avversari di Cosimo de’ Medici, offre una nuova testimonianza sulla scrittura dell’esilio nella prima età moderna. Emerge l’idea di un progetto organico, concepito nel nome di una riconciliazione ideale dell’anziano esule con il centro originario – Firenze – perduto da lunghi anni e ormai irrecuperabile realisticamente. Il ritorno al ‘centro’ è perseguito dunque da un lato, attraverso la preservazione dei caratteri della propria identità civile; dall’altro, attraverso l’ortoprassi e l’osservanza dei riti devozionali codificati dalla comunità di origine. Insomma, Peruzzi ha inteso fare del suo Libro una patente del proprio stato civile, culturale, morale e religioso, da esibire forse, più che ai suoi eredi diretti, a consorti e amici influenti residenti in patria. Alla scrittura del Libro l’esule ha voluto affidare l’ultimo accorato appello per una sua estrema restituzione a Firenze, al quale i Medici, ormai reggenti, si mostrarono sordi fino alla fine.

Gennaro Ferrante (Avellino, 1978) ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Filologia, storia della lingua e letteratura italiana presso l’Istituto italiano di scienze umane; in seguito è stato borsista dell’Istituto italiano per gli studi storici dal 2008 al 2011 e titolare di un assegno di ricerca presso l’Università del Salento. Dopo l’abilitazione nazionale come professore associato in Linguistica e filologia italiana, ha insegnato Lingua e letteratura italiana all’Université libre de Bruxelles. Attualmente coordina un progetto internazionale sulle miniature della Commedia di Dante presso l’Università degli studi di Napoli «Federico II». I suoi studi si orientano sulla letteratura medievale e umanistica, e in particolare su Dante, Petrarca e Boccaccio, con un’attenzione peculiare all’interpretazione storico-culturale dei dati filologici, linguistici e iconografici.

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