Un solo impero universale è esistito e continua a esistere per Dante: quello di Roma, il cui passato glorioso costituisce un’evidente giustificazione e un modello imprescindibile per il presente. In questo volume Francesca Fontanella passa in rassegna il «Convivio», la «Monarchia», alcune delle «Epistole», e infine la «Commedia», per mostrare come Dante guardi alla storia di Roma proprio per ridefinire il ruolo dell’impero a lui contemporaneo. Una prospettiva che gli permette di entrare in sintonia con gli autori antichi (Cicerone, Virgilio, Livio), alla ricerca di quegli aspetti dell’impero romano che intendevano rispondere a esigenze e aspirazioni profondamente umane e quindi sempre attuali: quelle di una vita civile virtuosa nella quale l’autorità politica garantisca, tramite l’esercizio del diritto, la pace, la libertà e la giustizia.
Francesca Fontanella, dottore di ricerca in «Storia politica e culturale dell’antichità classica» (Università di Firenze) e in «Studi di Antichità, Medioevo, Rinascimento» (Scuola Normale Superiore di Pisa), è docente nei Licei. È autrice, tra l’altro, della traduzione e del commento dell’orazione «A Roma» di Elio Aristide (2007) e di «Politica e diritto naturale nel De legibus di Cicerone» (2012). Per il Mulino ha curato, assieme a Paolo Desideri, «Elio Aristide e la legittimazione greca dell’impero di Roma» (2013).
- Premessa
- Abbreviazioni
- Introduzione
- I. «Translatio imperii»
- 1. Roma eterna
- 2. Dai greci ai germani
- 3. Una nota sulla parola «monarchia»
- II. Il «Convivio»
- 1. E questo officio per eccellenza imperio è chiamato
- 2. Oltre quello che per li uomini è predicato e aprovato
- 3. Questo ufficiale posto di cui si parla, cioè lo Imperadore
- III. La «Monarchia»
- 1. Il primo libro della «Monarchia»
- 1.1 Sotto l'imperatore Augusto, monarca in una monarchia perfetta
- 1.2 La giustizia al massimo grado esiste solo sotto un monarca
- 1.3 Essere sotto un monarca è essere libero al massimo grado
- 1.4 Una regola comune volta alla pace
- 2. Il secondo libro della «Monarchia»
- 2.1 Il diritto è la volontà divina
- 2.2 Il popolo romano fu tra tutti il più nobile
- 2.3 L'impero romano fu sostenuto dall'apporto di miracoli
- 2.4 L'impero non spettò a nessun altro che al popolo romano
- 2.5 Il popolo romano ottenne l'impero attraverso il duello
- 2.6 Chiunque persegue il bene della comunità persegue il fine del diritto
- 2.7 Il diritto è il corretto rapporto di un uomo verso un altro uomo
- 2.8 Per la salvezza del genere umano
- 2.9 Il popolo romano fu preordinato dalla natura a comandare
- 3. Il terzo libro della «Monarchia»
- 3.1 All'impero non è lecito fare nulla contro il diritto umano
- 3.2 L'usurpazione di un diritto non crea diritto
- 3.3 Liberamente nella pace
- IV. Le «Epistole»
- 1. Il clementissimo Enrico, divo Augusto e Cesare
- 1.1 Allietati, ora, Italia
- 2. Quando il soglio imperiale è vacante tutto il mondo travia
- 2.1 Ignominiosamente, in perfidia e per servire
- 3. La gloriosa autorità dei romani non è trattenuta dai limite dell'Italia
- 4. Roma a cui Cristo confermò l'impero del mondo
- V. La «Commedia»
- 1. «Inferno»
- 1.1 Quel giusto figliuol d'Anchise
- 1.2 Infin che 'l veltro verrà
- 1.3 L'alma Roma e suo imperio
- 1.4 Sanza speme vivemo in disio
- 1.5 Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia
- 1.6 Cesare armato con li occhi grifagni
- 1.7 Una nota sul «veglio» di Creta
- 2. «Purgatorio»
- 2.1 Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta
- 2.2 E un Marcel diventa ogni villan che parteggiando viene
- 2.3 Dico di Traiano imperadore
- 2.4 L'uccel di Giove ferì 'l carro di tutta sua forza
- 3. «Paradiso»
- 3.1 Cesare fui
- 3.2 E son Iustinïano
- 3.3 Cincinnato e Corniglia
- 3.4 La testa e 'l collo d'un'aguglia vidi
- Conclusioni
- Bibliografia
- Indice dei nomi