È tempo di rimettere il cibo al proprio posto, vicino ai nostri sensi e alla terra da cui proviene.
La cucina italiana si è trasformata da cucina etnica «della mamma» a haute cuisine, diventando elemento di distinzione. Ma è il nutrirsi in sé che si è fatto negli ultimi anni fenomeno di culto, una pratica più discorsiva che gustativa, una perenne ed esasperante narrazione etica, politica, economica, ambientale, estetica, artistica. E la pasta ha finito per aggiungersi a quella lista di food indistinto e globalizzato che, astraendo i cibi dai loro contesti, li ha resi celebri, ma profondamente artificiosi. Una Babele che va dalla carne argentina a Singapore al sushi in Austria, dal Big Mac a Mosca al cappuccino sorbito a fine pasto.
Franco La Cecla ha insegnato Antropologia pressola NABA di Milano e le Università di Parigi, Berkeley, Bologna. Tra i suoi libri: «Contro l’architettura» (Bollati Boringhieri, 2008), «Il malinteso. Antropologia dell’incontro» (Laterza, 2009), «Lasciarsi. I rituali dell’abbandono nell’era dei social network» (Elèuthera, 2014), «Contro l’urbanistica. La cultura e la città» (Einaudi, 2015). Con il Mulino ha pubblicato «La pasta e la pizza» (20022)e «Andare per la Sicilia dei Greci» (2015).
- Introduzione. La confusione delle lingue e dei palati
- I. La sbornia del cibo come cultura
- 1. Se si parla mentre si mangia...
- 2. La mossa del cavallo
- 3. Cos'è il gusto?
- 4. Il cibo e le cattive maniere a tavola
- 5. Il cibo come abitudine
- 6. Della prosaicità del nutrirsi
- 7. La mediatizzazione è anoressica
- II. Pasta e grammatica: unificare gli italiani
- 1. L'invenzione di un cibo comune
- 2. La pasta prima degli italiani
- 3. La pasta secca e i suoi vantaggi: le radici classiche e la continuità arabo-sicula
- 4. La rivoluzione napoletana
- 5. Si tira a Nord la coperta del Mediterraneo
- 6. La cucina garibaldina
- 7. La pasta (e l'Artusi) contro la frammentazione postunitaria
- 8. Elogi e detrazioni: dal duca di Salaparuta a Leopardi
- 9. «Taganrog story»
- 10. Il successo: le condizioni tecniche da Torre del Greco a Genova
- III. Pasta e pizza nel mondo: la grande emigrazione
- 1. Il «made in Italy» prima del «made in Italy»
- 2. «Pasta like Coca»
- 3. Il cibo come soglia e vetrina e l'effetto «cavoli a merenda»
- 4. «Coca and pasta again, with a little help from my friends»
- 5. Da cibo etnico a cibo e basta
- 6. La cucina alla Bignami o alla Thomas
- 7. L'inestricabile italoamericanità
- 8. Spaghetti contro barbarie
- 9. Pasta-pizza-mondo
- 10. La cucina italiana è diventata «haute cuisine»?
- 11. La creolizzazione della cucina
- 12. Lo sciovinismo al dente
- IV. Mangiare e pensare italiano
- 1. Sistemi e cataloghi
- 2. Il pasta-pensiero
- 3. Ancora sul pasta-pensiero
- 4. Cibo e moda
- 5. Fame e varietà
- 6. Sequenza
- 7. Tecniche del corpo
- V. Pasta e globalizzazione
- 1. La pasta italiana ha liberato noodles & Co.
- 2. Mondializzazione vs. convivialità
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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