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ISCRIVITIConosciuto, in seguito agli studi di Eugenio Garin ed Ezio Raimondi, soprattutto come il professore di humanae litterae dello Studio bolognese (definito il Commentator per antonomasia del Rinascimento felsineo), il profilo di Filippo Beroaldo il Vecchio (1453-1505) si arricchisce non di poco se si analizza con cura la tradizione manoscritta e a stampa dei suoi testi. Questo volume, attraverso un primo censimento dei codici che tramandano le sue opere e uno studio dei paratesti delle edizioni transalpine delle sue orazioni accademiche e delle sue poesie (stampate tra Lione, Parigi, Lipsia, Basilea), ambisce a dimostrare che per l’Europa Beroaldo fu ben di più che un filologo e un commentatore di classici: fu anche un poeta e un oratore apprezzatissimo nelle scuole come maestro di eleganza stilistica e di insegnamenti morali; un umanista, insomma, che, da commentatore di classici antichi (in particolare Properzio, Svetonio e Apuleio), divenne un classico moderno.
Andrea Severi è assegnista di ricerca nel Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Si occupa in particolare di letteratura umanistica. Ha editato le ecloghe di Battista Spagnoli Mantovano (Bononia University Press, 2010) e, con Loredana Chines, i Sermones I-IV di Antonio Urceo Codro (Carocci, 2013). Sempre con L. Chines ha pubblicato un’antologia, con traduzione, di scritti latini di Leon Battista Alberti (Autobiografia e altre opere latine, Bur, 2012). È redattore delle riviste «Studi e problemi di critica testuale», «Ecdotica», «Griseldaonline».