Vuoi accedere con un tuo account social?
Non hai ancora un account?
ISCRIVITINella notte avanzata, stanco e felice di trovarmi finalmente in terra siriana sotto un cielo splendente di stelle, varcato l’allora desolato posto di frontiera di Bab el-Hawa, la Porta del Vento, nell’improvvisa frescura delle notti del clima predesertico osservavo tra le ombre fuggevoli distese sempre più fitte di ulivi e pistacchi.
Il nome di Paolo Matthiae è indissolubilmente legato all’epocale missione archeologica che ha condotto alla scoperta di Ebla, in Siria, grazie a una serie di campagne ininterrotte da lui dirette tra il 1964 e il 2010. Con lo sguardo rivolto al passato, il grande archeologo dipana adesso senza reticenze il filo dei ricordi per raccontare un’esperienza di vita e di ricerca senza precedenti, tra imprese straordinarie e aspre difficoltà, delusioni imprevedibili e alti riconoscimenti. Sono memorie che trasudano le vibranti emozioni connesse ai ritrovamenti rievocati, il dolente rammarico per le tensioni accademiche e politiche collegate alle scoperte e il coraggio con cui lo studioso ha saputo affrontare e superare i problemi insorti in regioni segnate da conflitti senza fine.
Paolo Matthiae è professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza. È socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e di numerose accademie internazionali. Tra i suoi molti libri, ricordiamo «Ebla. La città del trono» (2010), «Dalla terra alla storia. Scoperte leggendarie di archeologia orientale» (2018) e «I volti del potere. Alle origini del ritratto nell’arte dell’Oriente antico» (2020), tutti pubblicati da Einaudi.