Intrighi, amori, gelosie, rivalità, e soprattutto potere: chi lo deteneva come chi lo desiderava era pronto – nelle corti del Rinascimento – a sacrificare qualsiasi affetto, amicizia, sentimento.
Una delle maggiori signorie d’Italia, quella degli Este; una delle corti più brillanti ed eleganti del Rinascimento, quella di Ferrara; una coppia molto unita, quella di Ercole d’Este ed Eleonora d’Aragona; sei figli legittimi e due illegittimi, cresciuti tutti insieme ed educati secondo i principi dell’umanesimo più raffinato. E tuttavia, nel 1505, uno di loro, Giulio, amante della bella Angela Borgia, viene accecato su ordine di uno dei suoi fratelli, il cardinale Ippolito, invaghito della stessa donna. E l’anno successivo lo stesso Giulio viene condannato alla prigione a vita insieme a Ferrante – un altro dei fratelli estensi – per aver tentato di assassinare Alfonso, il loro fratello maggiore e titolare del ducato con il cardinale Ippolito. Uno dei drammi familiari e politici più emblematici del Rinascimento italiano, analizzato con il rigore dello storico e narrato con l’estro dello scrittore.
Jean-Claude Maire Vigueur, già professore alle Università di Firenze e di Roma Tre, è uno dei maggiori conoscitori della storia politica del Medioevo e del Rinascimento italiano. Tra i suoi volumi: «L’altra Roma. Una storia dei Romani nell’epoca dei comuni, secoli XII-XIV» (2011), «Decapitate. Tre donne nell’Italia del Rinascimento» (con É. Crouzet Pavan, 2019), entrambi pubblicati con Einaudi; e con il Mulino «Cavalieri e cittadini. Guerra, conflitti e società nell’Italia comunale» (nuova ed. 2010).
- Introduzione
- I. L’agguato: «Cavategli gli occhi»
- 1. Un funesto incontro.
- 2. Alfonso tra emozioni e ragione di stato.
- 3. L’attentato visto da Mantova.
- 4. Il ritegno di Isabella, il silenzio di Lucrezia.
- 5. Belriguardo, la più bella delle delizie estensi.
- 6. Angela: l’oggetto di tutti i desideri.
- 7. Angela: l’amante di Giulio.
- 8. Parto e matrimonio di Angela.
- II. L’arte di educare i figli
- 1. Un matrimonio ben congegnato.
- 2. Un’educazione sentimentale a uso delle figlie.
- 3. Una madre iperattiva.
- 4. I bastardi e gli altri figli di un dio minore.
- 5. I primi anni: squarcio sulla cura dei più piccoli.
- 6. Dal «quartiere dei bambini» al «quartiere dei ragazzi».
- 7. Una pedagogia umanistica.
- III. Del buon uso dei figli
- 1. Fragilità delle signorie.
- 2. L’erede e il cardinale.
- 3. La marchesa, la duchessa e una Lucrezia che Borgia non era.
- 4. I tre vitelloni.
- IV. Affinità, affetti, attriti
- 1. Un amore fraterno… tra sorelle: Isabella e Beatrice.
- 2. Amicizie al femminile: Isabella ed Elisabetta.
- 3. Isabella e le altre donne della famiglia.
- 4. Il fratello taciturno e il fratello volubile.
- 5. I fratelli e la vita di corte: musica e teatro.
- 6. I fratelli e la vita di corte: caccia, palla e tornei.
- 7. I fratelli e la vita di corte: feste e balli.
- 8. Amici fraterni, questi fratelli?
- 9. Isabella e i suoi fratelli.
- V. Risorse e tenore di vita
- 1. Il testamento di Ercole d’Este.
- 2. Gli appannaggi di Ferrante, Sigismondo e Giulio.
- 3. Quale tenore di vita per i tre cadetti?
- 4. I palazzi dei principi.
- VI. Amori e libertinaggi
- 1. Il linguaggio e lo spettacolo della sessualità.
- 2. Gli Este e le donne: i variopinti colori della poliginia.
- 3. Alfonso tra mogli e prostitute.
- 4. I frutti proibiti: le principesse.
- 5. I frutti consentiti: le damigelle.
- VII. L’irresistibile fascino del potere
- 1. Come si diventa signore di Ferrara.
- 2. La doppia faccia della signoria estense.
- 3. Alfonso e Ippolito vs Ferrante e Giulio: una lotta impari.
- 4. La congiura: un altro modo di fare politica?
- 5. Alla ricerca di sostenitori.
- 6. L’impossibile passaggio all’atto.
- 7. Il prezzo del tradimento.
- Conclusioni
- Note
- Tavole genealogiche
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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