Copertina La disinformazione felice

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collana "Intersezioni"
pp. 256, 978-88-15-28636-9
anno di pubblicazione 2020

FABIO PAGLIERI

La disinformazione felice

Cosa ci insegnano le bufale

Elefanti nani, inesistenti regni medievali, parodie politiche scambiate per vere, panzane virali e dibattiti privi di senso sui social media. Le bufale un tempo erano oggetto di curiosità, bizzarri orpelli della credulità umana di cui discutere fra il serio e il faceto. Oggi causano allarme sociale, come ci dimostra la cronaca recente: la baraonda digitale prodotta dal diffondersi di un’epidemia può minare alla radice i tentativi di combatterla, o al contrario facilitare una risposta collettiva sensata ed efficace. Perché la disinformazione online è soprattutto il sintomo di cambiamenti radicali nelle nuove tecnologie di comunicazione. Convivere felicemente con tutto questo è possibile, e persino necessario. Per farlo, bisogna considerare le bufale non spazzatura di cui sbarazzarsi, ma piuttosto fantastici laboratori su cui affinare le nostre competenze. Una proposta originale per orientarsi meglio nella nuova ecologia dell’informazione.

Fabio Paglieri è ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma. Per il Mulino ha pubblicato «Saper aspettare» (2014) e «La cura della ragione» (2016); dirige la rivista «Sistemi intelligenti».

Premessa
I. Archeologia e anatomia della disinformazione
1. Bufale che lasciano il segno.
2. Figli di una bufala minore: Empedocle, i Ciclopi e gli elefanti nani.
3. Il regno che non c’era.
4. Sognando California.
5. Elementi di anatomia della disinformazione.
II. La famosa invasione delle bufale in rete
1. Le bufale nel terreno fertile dei social network.
2. L’insostenibile leggerezza dell’essere online.
3. Dagli amici di Facebook mi guardi Iddio…
4. Apocalittici da reintegrare.
III. Cosa non fare con le bufale
1. I benintenzionati producono disastri: debunking e polarizzazione.
2. Chi è senza peccato sveli la prima bufala: confirmation bias come male comune.
3. Oltre la semplificazione.
IV. A scuola di disinformazione
1. Contro lo spreco: chi trova una bufala trova un tesoro.
2. Conoscenza e complessità: atteggiamenti epistemici e valutazione dell’informazione.
3. Tecnologie anti-bufala: da errori madornali a soluzioni minimali.
4. Il buon governo della disinformazione: prospettive politiche ragionevoli.
Epilogo: da Cappuccetto Rosso a Pollicino
Riferimenti bibliografici

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