Elefanti nani, inesistenti regni medievali, parodie politiche scambiate per vere, panzane virali e dibattiti privi di senso sui social media. Le bufale un tempo erano oggetto di curiosità, bizzarri orpelli della credulità umana di cui discutere fra il serio e il faceto. Oggi causano allarme sociale, come ci dimostra la cronaca recente: la baraonda digitale prodotta dal diffondersi di un’epidemia può minare alla radice i tentativi di combatterla, o al contrario facilitare una risposta collettiva sensata ed efficace. Perché la disinformazione online è soprattutto il sintomo di cambiamenti radicali nelle nuove tecnologie di comunicazione. Convivere felicemente con tutto questo è possibile, e persino necessario. Per farlo, bisogna considerare le bufale non spazzatura di cui sbarazzarsi, ma piuttosto fantastici laboratori su cui affinare le nostre competenze. Una proposta originale per orientarsi meglio nella nuova ecologia dell’informazione.
Fabio Paglieri è ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma. Per il Mulino ha pubblicato «Saper aspettare» (2014) e «La cura della ragione» (2016); dirige la rivista «Sistemi intelligenti».
- Premessa
- I. Archeologia e anatomia della disinformazione
- 1. Bufale che lasciano il segno.
- 2. Figli di
una bufala minore: Empedocle, i Ciclopi e
gli elefanti nani.
- 3. Il regno che non c’era.
- 4. Sognando California.
- 5. Elementi di
anatomia della disinformazione.
- II. La famosa invasione delle bufale in
rete
- 1. Le bufale nel terreno fertile dei social network.
- 2. L’insostenibile leggerezza dell’essere
online.
- 3. Dagli amici di Facebook mi
guardi Iddio…
- 4. Apocalittici da reintegrare.
- III. Cosa non fare con le bufale
- 1. I benintenzionati producono disastri:
debunking e polarizzazione.
- 2. Chi è senza
peccato sveli la prima bufala: confirmation
bias come male comune.
- 3. Oltre la semplificazione.
- IV. A scuola di disinformazione
- 1. Contro lo spreco: chi trova una bufala
trova un tesoro.
- 2. Conoscenza e complessità: atteggiamenti epistemici e valutazione
dell’informazione.
- 3. Tecnologie
anti-bufala: da errori madornali a soluzioni
minimali.
- 4. Il buon governo della disinformazione:
prospettive politiche ragionevoli.
- Epilogo: da Cappuccetto Rosso a Pollicino
- Riferimenti bibliografici
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
Il tuo browser non supporta la tecnologia necessaria per visualizzare l'anteprima.
Per visualizzzare l'anteprima utilizza uno dei seguenti browser.