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ISCRIVITI«Non sei della tribù. Hai sbagliato foresta»: due icastici versi di Giorgio Caproni, l’epigrafe ideale per i nostri anni ossessionati dall’identità. Identità culturale, nazionale, regionale, gastronomica, padana, veneta, catalana… ormai sembriamo preoccupati solo di stabilire chi appartiene alla tribù e chi no, chi deve stare nella nostra foresta e chi andarsene, chi è «noi» e chi è «loro», angosciati dalla nostra identità da affermare, da difendere in quanto paurosamente minacciata dal proprio declino. Le nuove parole d’ordine sono delimitare, escludere e soprattutto «rimettere a posto» i diversi, per vincere la ripugnanza suscitata dal «disordine» che essi sembrano introdurre. Questo libro passa in rassegna i misfatti del furore identitario nella nostra conversazione culturale, dall’atteggiamento verso i migranti e i rom all’ossessione per la purezza, persino alla moda dei tatuaggi. Una guida alla nostra foresta, un filo per uscirne.
Maurizio Bettini, classicista e scrittore, è professore di Filologia classica dell’Università di Siena. È autore di romanzi e racconti e collabora alle pagine culturali di «Repubblica». Per il Mulino dirige la collana «Antropologia del mondo antico» e ha fra l’altro pubblicato «Elogio del politeismo» (2014), «Radici» (2016), «Il grande racconto dei miti classici» (nuova ed. 2018), «Viaggio nella terra dei sogni» (2017), «Dai Romani a noi» (con F. Prescendi e D. Morresi, 2019), «Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L’umorismo teologico» (con M. Raveri e F. Remotti, 2020).