Copertina Diritto dell'informazione e della comunicazione nell'era della convergenza tecnologica

Acquista:

a stampa € 28,00
collana "Manuali"
pp. 320, Brossura, 978-88-15-27882-1
anno di pubblicazione 2019

PAOLO CARETTI, ANDREA CARDONE

Diritto dell'informazione e della comunicazione nell'era della convergenza tecnologica

Stampa, radiotelevisione, telecomunicazioni, internet, teatro e cinema

La disciplina del diritto dell’informazione ha conosciuto una svolta significativa: lo sviluppo di nuove tecnologie sta progressivamente rendendo fungibile una pluralità di mezzi di comunicazione per l’esercizio di attività riconducibili alla nozione di informazione. Attività che in passato contavano su una regolamentazione distinta (stampa, radiofonia, televisione), a seconda del vettore utilizzato, conoscono ora una convergenza che investe anche la normativa del settore. Il manuale illustra questo processo in relazione al quadro giuridico di riferimento. Particolare attenzione è dedicata poi alle specifiche questioni che le libertà fondamentali pongono nel contesto della Rete.

INDICE DEL VOLUME: Premessa - I. La libertà di manifestazione del pensiero nella Costituzione. - II. Stampa. - III. Radiotelevisione. - IV. Telecomunicazioni. - V. Internet. - VI. Teatro e cinema. - Indice analitico. - Appendice legislativa e giurisprudenziale (www.pandoracampus.it).

Paolo Caretti è professore emerito di Diritto costituzionale nell’Università di Firenze. Tra i suoi libri più recenti: «Diritto costituzionale e pubblico» (con U. De Siervo, 20173), «I diritti fondamentali. Libertà e diritti sociali» (con G. Tarli Barbieri, 20174) e «Diritto regionale» (con G. Tarli Barbieri, 20164) pubblicati da Giappichelli; «Costituzione italiana. Art. 8» (Carocci, 2017); per il Mulino «Profili costituzionali dell’Unione europea» (con R. Bin e G. Pitruzzella, 2015). Andrea Cardone è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Firenze. Tra i suoi libri «La normalizzazione dell’emergenza. Contributo allo studio del potere extra ordinem del Governo» (Giappicchelli, 2011) e «La tutela multilivello dei diritti fondamentali» (Giuffrè, 2012).

Premessa
I. La libertà di manifestazione del pensiero nella Costituzione
1. La tutela dei diritti fondamentali nella Costituzione: le scelte di fondo
2. L’art. 21 della Costituzione: la genesi nei lavori dell’Assemblea costituente
2.1. Il contenuto della garanzia costituzionale
2.2. Il limite del buon costume e i limiti ulteriori
3. La libertà di manifestazione del pensiero nella cedu e nella Carta di Nizza
4. Considerazioni conclusive
5. Indicazioni bibliografiche
II. Stampa
1. La libertà di stampa nel periodo statutario
1.1. I due modelli di tutela che si affermano alla fine del ’700
1.2. L’art. 28 dello Statuto Albertino e la sua attuazione. Dall’Editto sulla stampa all’avvento del regime fascista
2. La disciplina della stampa durante il periodo fascista
2.1. Il passaggio dal gerente al direttore responsabile
2.2. L’istituzione dell’Ordine e dell’Albo dei giornalisti
2.3. La disciplina dei reati a mezzo stampa nel codice penale del 1930
2.4. La legislazione di pubblica sicurezza
2.5. Gli interventi economici a favore della stampa e la nascita di apposite strutture amministrative di settore
3. La libertà di stampa durante il periodo costituzionale provvisorio
4. La disciplina costituzionale della libertà di stampa nel dibattito in Assemblea costituente
5. L’attuazione del dettato costituzionale: la legge n. 47 del 1948
6. I residui poteri di intervento preventivo dell’autorità di pubblica sicurezza e i reati a mezzo stampa al vaglio della Corte costituzionale
7. La riforma della disciplina dell’Ordine e dell’Albo dei giornalisti
8. Diritti e doveri del giornalista
9. Attività giornalistica e tutela della privacy
10. Gli interventi sui mezzi (le imprese editoriali): il sostegno economico alla stampa
11. Le norme in materia di vendita di quotidiani e periodici
12. Le norme anticoncentrazionistiche
13. Considerazioni conclusive
14. Indicazioni bibliografiche
III. Radiotelevisione
1. Sistema radiotelevisivo e forma di Stato
2. Elementi comuni nell’esperienza dei paesi europei in materia di informazione radiotelevisiva
2.1. Il periodo tra le due guerre mondiali
2.2. Le innovazioni introdotte dalla legislazione tra gli anni ’60 e ’70
2.3. Le leggi della «terza generazione» e il superamento del monopolio pubblico radiotelevisivo
3. Il caso italiano
3.1. La disciplina della radiofonia durante il periodo fascista
3.2. L’assetto del settore durante il periodo costituzionale provvisorio e nell’immediato dopoguerra
4. Il ruolo della Corte costituzionale e i ripetuti interventi del legislatore
4.1. Dalla conferma della legittimità del monopolio pubblico alla riforma del 1975
4.2. La legge di riforma n. 103 del 1975 e la sua rapida obsolescenza
4.3. Il lento cammino verso la disciplina del sistema «misto» pubblico e privato: dalla normativa transitoria della legge n. 10 del 1985 alla sentenza n. 826 del 1988 della Corte costituzionale
4.4. La necessaria attuazione della normativa comunitaria in materia di pubblicità televisiva: dalla direttiva «Televisione senza frontiere» alla direttiva «Servizi di media audiovisivi»
4.5. La legge 6 agosto 1990, n. 223 sulla nuova disciplina del sistema radiotelevisivo «misto» pubblico e privato
4.6. L’annullamento parziale della normativa antitrust da parte della Corte costituzionale e la risposta del legislatore
4.7. La disciplina della radiotelevisione via cavo e via satellite dalla «legge Mammì» verso il «Testo unico della radiotelevisione»
4.8. La disciplina dell’attività radiotelevisiva in tecnica digitale su frequenze terrestri
5. Il servizio pubblico tra diritto interno e diritto dell’Unione Europea
6. La terza legge «di sistema» (legge n. 112 del 2004)
6.1. Il ruolo delle Regioni e la disciplina dei corecom
7. Il «Testo unico dei servizi di media audiovisivi» (d.lgs. n. 177 del 2005)
7.1. I principi
7.2. La normativa antitrust e la disciplina della pubblicità radiotelevisiva e delle sponsorizzazioni
7.3. Il servizio pubblico radiotelevisivo e la disciplina degli organi di governo della concessionaria pubblica
7.4. Il passaggio al digitale: «dividendo digitale», abrogazione del beauty contest e asta per le nuove frequenze
8. La disciplina della comunicazione politica
9. Considerazioni conclusive
10. Indicazioni bibliografiche
IV. Telecomunicazioni
1. Verso la convergenza tecnologica
2. I principali passaggi dell’innovazione tecnologica
3. I riflessi dell’innovazione tecnologica sulla disciplina giuridica delle telecomunicazioni: la fine dei monopoli pubblici e l’avvio di un mercato concorrenziale
4. Le caratteristiche di fondo della prima normativa comunitaria
5. L’attuazione nell’ordinamento interno
5.1. Apertura del mercato a una pluralità di operatori sulla base di autorizzazioni generali e licenze individuali
5.2. Principio di trasparenza gestionale e obbligo di interconnessione
5.3. Obbligo di fornitura del servizio universale
5.4. I caratteri di fondo della legge n. 249 del 1997: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (agcom)
6. Il «pacchetto» di direttive comunitarie del 2002
7. L’adeguamento della normativa nazionale attraverso il Codice delle comunicazioni elettroniche (d.lgs. n. 259 del 2003)
8. La direttiva 2009/140/ce
9. Il recepimento della direttiva (d.lgs. n. 70 del 2012) e le più recenti modifiche al Codice delle comunicazioni elettroniche
10. Considerazioni conclusive
11. Indicazioni bibliografiche
V. Internet
1. Pluralismo e democrazia attraverso la rete: come cambia il diritto costituzionale tra pretese palingenetiche e nuove oligarchie (il caso bitcoin)
2. La neutralità della rete tra regolazione e globalizzazione
3. Internet e la Costituzione, tra comunicazione e manifestazione del pensiero
4. Il diritto (costituzionale?) di accesso a internet
4.1. Il diritto all’oblio
5. Aspetti problematici della manifestazione del pensiero in rete
6. Aspetti problematici della comunicazione in rete
7. Big data e nuove problematiche della tutela della privacy
8. Considerazioni conclusive
9. Indicazioni bibliografiche
VI. Teatro e cinema
1. La disciplina degli spettacoli durante il periodo liberale
2. La legislazione fascista in materia di spettacoli teatrali e cinematografici: gli interventi censori
2.1. Gli interventi di sostegno economico e l’intervento diretto dello Stato nel settore dello spettacolo
3. La disciplina degli spettacoli teatrali e cinematografici dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana: i residui poteri di intervento dell’autorità di pubblica sicurezza e i poteri autorizzatori del Ministero di settore
4. La riforma del sistema di censura preventiva sulle opere teatrali e cinematografiche
5. Gli interventi promozionali diretti
6. L’intervento di sostegno economico
7. Le strutture amministrative: dalla soppressione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo all’istituzione del Ministero per i Beni e le Attività culturali
4. I procedimenti fiduciari
8. Considerazioni conclusive
9. Indicazioni bibliografiche
Indice analitico

Leggi anche

copertina Storia del giornalismo italiano
copertina Ritorna la libertà di stampa
copertina La libertà di stampa
copertina Le vie del giornalismo