L’epidemia che ha investito l’intero sistema dei media sembra inarrestabile, ma invece può essere arginata e persino sconfitta.
Colonizzato dai social network, il terreno dell’informazione è minato da «post-verità». Contano più le emozioni che i fatti. Più le suggestioni che i pensieri. Più lo storytelling che le storie. Più la propaganda che le notizie. E dunque più le bugie che il racconto veritiero dei fatti. È un virus che infetta la rete, l’informazione, la politica - ridotta a comunicazione - e l’etica pubblica. Ma arginare e sconfiggere questa deriva si può.
Paolo Pagliaro, giornalista, è stato redattore capo de «La Repubblica» e vicedirettore de «L’Espresso». Ha diretto «L’Adige» e altre testate quotidiane locali. Nel 1996 ha fondato l’agenzia giornalistica «9colonne», di cui è direttore. È coautore, dal 2008, con Lilli Gruber della trasmissione «Otto e mezzo» per la quale cura l’editoriale «Il punto di Paolo Pagliaro».