Per la prima volta nella sua veste di giudice costituzionale, in questo libro Giuliano Amato ripercorre con avvolgente finezza giuridica e appassionato coinvolgimento umano alcune decisioni della nostra Corte e delle Corti europee in materia di diritti della persona. Ne scaturisce un intreccio di voci, che porta con sé la diversità di argomenti e soluzioni, i rimandi e le resistenze che contraddistinguono la dialettica plurale e polimorfica fra i giudici costituzionali nazionali e quelli europei. E anche una riflessione sul ruolo dei giudici, sulla loro legittimazione e il rapporto con gli altri poteri e, soprattutto, sul destino della casa comune europea, stretta fra la rivendicazione delle diversità nazionali e l’emergere di una visione condivisa. Perché è qui, del resto, che è racchiusa la storia dell’Europa unita: nella ricerca di quello che abbiamo in comune, anche se ancora non abbiamo interamente scoperto che cosa sia.
Giuliano Amato, già presidente del Consiglio dei Ministri e vicepresidente della Convenzione europea, è professore emerito di Diritto costituzionale italiano e comparato. Ha insegnato in varie università italiane e straniere e all’Istituto Universitario Europeo. È stato presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e del Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dall’Unità d’Italia. Tra i suoi libri recenti pubblicati dal Mulino: «Grandi illusioni» (con A. Graziosi, 2013), «Europa perduta?» (con E. Galli della Loggia, 2014) e «Le istituzioni della democrazia. Un viaggio lungo cinquant’anni» (2015).