«Fumagalli fa riaffiorare l’affresco di un’epoca tanto distante e ce la rende, magicamente, un po’ più vicina»
Massimiliano Panarari
Pochi storici hanno saputo, come Vito Fumagalli, reimmergere il lettore entro il paesaggio e la vita comune del Medioevo, narrando il rapporto quotidiano fra uomo e natura: gli animali, le coltivazioni, i boschi, i fiumi; le alluvioni, le malattie, e insieme il complesso di sentimenti e atteggiamenti che quel rapporto generava. Questo volume raccoglie alcune delle sue pagine più avvincenti, centrate sul Medioevo padano: sull’elemento predominante delle foreste, innanzitutto, animate da pericoli veri e immaginari, e poi sul graduale addomesticamento del territorio con la ripresa dell’agricoltura e dei commerci e la rinascita delle città.
Vito Fumagalli (1938-1997), docente di Storia medievale nell’Università di Bologna, con il Mulino ha pubblicato «Quando il cielo s’oscura» (1987), «La pietra viva» (1988), «Uomini e paesaggi medievali» (1989), «Solitudo carnis» (1990), «L’alba del Medioevo» (1993), «Paesaggi della paura» (1994, nuova ed. 2006), «Matilde di Canossa» (1996, nuova ed. 2012).