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ISCRIVITISe parlate con un europeo che ha vissuto per vent'anni in Giappone vi dir?: "Vent'anni non sono sufficienti. Avevo le idee pi? chiare quando sono arrivato qua". Per capire un'altra cultura, un altro popolo, servono decenni, e non ? detto che bastino. Ma quanti sono quelli che vivono per vent'anni in Giappone, o a Londra, o a New York, o a Sharm-el-Sheikh? Pochi. Molti di pi? sono quelli a cui capita di passarci una settimana, o un mese, o un semestre, o un anno: per una vacanza, o per studio o lavoro, o perch? una moglie o un marito sono nati l?. Questa temporanea estraneit? al luogo in cui ci troviamo, questo "passare per" un paese o una citt? che lasceremo presto, e che presto dimenticheremo, ? uno dei tratti peculiari dell'esperienza moderna. Ecco perch? la descrizione di questo genere di esperienza ? interessante: perch? questo spaesamento prima o poi riguarda tutti. "Il paese pi? stupido del mondo" ? un saggio sul Giappone nel quale non si dice niente di profondo o di originale sul Giappone. Non ? un saggio su un luogo ma sull'esperienza di un luogo. Il fatto che il luogo non sia Londra o New York o Sharm-el-Sheikh ma il Giappone (che naturalmente non ? il paese pi? stupido del mondo) rende tutto pi? difficile, interessante e, inevitabilmente, superficiale. Ma la superficie conta.
Claudio Giunta insegna Letteratura italiana nell'Universit? di Trento. Si ? occupato di letteratura medievale e di critica della cultura. Con il Mulino ha gi? pubblicato "La poesia italiana nell'et? di Dante" (1998), "Versi a un destinatario" (2002), "Codici" (2005) e "L'assedio del presente. Sulla rivoluzione culturale in corso" (2008). Il suo sito ? www.claudiogiunta.it