La Seconda Repubblica ha ormai compiuto quindici anni. In questo arco di tempo si sono svolte cinque elezioni politiche, con due sistemi elettorali diversi: un maggioritario di collegio con quota proporzionale per le prime tre; un proporzionale con premio di maggioranza per le ultime due. In entrambi i casi, sistemi misti portatori di un bipolarismo imperfetto, che fino al 2006 è stato molto frammentato. Inaspettatamente, nelle elezioni del 2008 - cui questo libro è dedicato - il quadro cambia radicalmente. Da maxi che erano le coalizioni diventano mini; alla Camera dei deputati i gruppi parlamentari si riducono da undici a cinque; i partiti di governo da otto a due. E qui viene utile il richiamo a Pirandello, per cogliere l'ambiguità del responso elettorale. Date le stesse regole del 2006, il copione pareva già scritto. E invece, con l'entrata in scena di Pd e Pdl, sono cambiati i personaggi principali e con essi il ruolo dei comprimari. Qual è allora il nostro "vero" sistema elettorale? E quali i "veri" risultati che ha prodotto, quelli del 2006 o quelli del 2008? In altri termini, il sistema partitico emerso dalle ultime elezioni è destinato a durare? Interrogativi a cui il volume fornisce una risposta qualificata e documentata.
Roberto D'Alimonte insegna Sistema politico italiano nell'Università di Firenze. Per il Mulino ha curato, prima con S. Bartolini e poi con A. Chiaramonte, una serie di volumi sulle elezioni politiche e regionali nella Seconda Repubblica. Alessandro Chiaramonte insegna Partiti politici e gruppi di pressione nell'Università di Firenze. Fra le sue pubblicazioni con il Mulino ricordiamo "Tra maggioritario e proporzionale. L'universo dei sistemi elettorali misti" (2005).