Nel volume si analizzano le origini e gli sviluppi del diritto dell'Europa comunitaria dalla costituzione della CECA nel 1951 fino ai primi anni '60, un decennio decisivo per la nascita di un diritto nuovo, non nazionale, non federale, non codificato. Scaturita da istanze extralegislative quali la dottrina e la giurisprudenza, in particolare quella della Corte di Giustizia con protagonisti gli avvocati generali Maurice Lagrange, francese, e Karl Roemer, tedesco, la costruzione non fu organica e codicistica, ma procedette sulla base di singoli "pilastri". Un tessuto connettivo comune di grandi principi, che accompagna il corpus dei Trattati. Ci? che ne venne fu un diritto "bizzarro", frutto dell'elaborazione di illustri pratici del diritto, ma permeato dall'ideale di unit? europea e sostenuto dall'azione di figure prestigiose come quelle di Jean Monnet, Robert Schuman, Alcide de Gasperi, Konrad Adenauer, Paul-Henri Spaak.
Antonio Grilli, studioso di storia del diritto e delle istituzioni, docente e ricercatore scientifico presso la facolt? giuridica dell'Universit? di Treviri (Germania) ? funzionario dell'Ue a Bruxelles. Collabora alla cattedra di Storia del diritto medievale e moderno dell'Universit? Roma Tre.