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ISCRIVITILe democrazie sono più pacifiche degli Stati autoritari? Quali sono le cause della "pace democratica"? Vige anche nelle democrazie ciò che un'antica dottrina definiva Ragion di Stato? Quanto pesano l'opinione pubblica e i cicli elettorali sulla politica estera delle democrazie? E che cosa cambia, nei comportamenti delle democrazie, quando un "ordinato" sistema bipolare lascia improvvisamente il posto a un caotico multipolarismo? Combinando riflessione teorica e analisi di casi storici, questo libro esplora i rapporti fra la democrazia e la politica internazionale. Mettendone in luce la complessità, l'autore mostra come sia mal posta l'antica disputa fra i teorici liberali che esaltano le specificità delle democrazie e i teorici realisti dello Stato-potenza che quelle specificità risolutamente negano. I comportamenti internazionali incentivati dalle democrazie sono effettivamente diversi, contro l'opinione dei realisti, da quelli favoriti dai sistemi autoritari, ma non così diversi come certi liberali pretendono. Con la fine del sistema bipolare, le democrazie occidentali hanno acquistato una nuova libertà di manovra. Per discutere il presente e il futuro delle democrazie è dunque essenziale conoscere condizioni e vincoli che ne influenzano il ruolo internazionale.
Angelo Panebianco è professore di Scienza della politica all'Università di Bologna. E' autore, fra l'altro, di "Modelli di partito" (Il Mulino, 1982) e " Le relazioni internazionali" (Jaca Book, 1992). Per il Mulino ha curato "L'analisi della politica" (1989) ed è coautore del "Manuale di Scienza politica" (1986). E' editorialista del "Corriere della sera".