«L’uomo della comunicazione televisiva non ha retto al declino del suo medium principe. L’irruzione di internet e di chi se ne è impossessato per primo, Beppe Grillo, lo ha scalzato dalla centralità politica.»
Silvio Berlusconi è stato un attore centrale della vita politica dell’Italia contemporanea. Non solo ha governato direttamente per quasi dieci anni, e partecipato per altri quattro a larghe coalizioni: ha anche influenzato, e persino modellato, il costume degli italiani, prima attraverso le sue televisioni, e poi dal palco della politica. Berlusconi ha reso egemonica una visione del mondo originale, frutto della sintesi di antiche pulsioni qualunquiste e iper-moderate con prospettive scintillanti di cambiamento e modernità. Questo lavoro individua le ragioni del successo al momento della sua «discesa in campo» e ripercorre le successive, alterne, vicende contrassegnate da trionfi, cadute e risalite. E dimostra come il suo declino sia in connessione tanto con l’irruzione del M5S, che insiste con diversa tonalità e maggiore credibilità sul medesimo spartito anti-politico e scarta la televisione a favore di internet, quanto con l’emergere di una generazione ben più giovane di politici, sia al suo fianco sia all’opposizione.
Piero Ignazi è professore Alma Mater dell’Università di Bologna e Chercheur associé presso il Cevipof di Parigi. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo «Partito e democrazia. L’incerto percorso della legittimazione di partiti» (2019), «Elezioni e partiti nell’Italia repubblicana» (con E. Risso e S. Wellhofer, 2022) e «Il polo escluso. La fiamma che non si spegne: da Almirante a Meloni» (2023). È stato direttore della rivista «il Mulino», attualmente è editorialista del «Domani».