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Copertina Spaesati

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Formato:  ePub
collana "Intersezioni"
pp. 224, Brossura, 978-88-15-38669-4
anno di pubblicazione 2023

PAOLO JEDLOWSKI, MASSIMO CERULO

Spaesati

Partire, tornare tra Nord e Sud d'Italia

Speranze e nostalgie, desideri e rimpianti, pregiudizi ed esperienze, di chi si è allontanato dalle proprie origini.

Più della metà degli italiani non vive nel posto dove è nato e, spesso, viaggia regolarmente tra più città. Che si parta per studio, per intraprendere carriere, per spirito d’avventura o perché si deve, nella biografia di ciascuno vi sono luoghi lasciati e ritrovati, confronti, tentativi di integrarsi, spaesamenti, ma anche affrancamenti e conquiste. Un insieme di emozioni e vissuti ambivalenti che costituisce la trama di questo confronto tra due sociologi, condotto anche a partire dalle loro esperienze personali: un professore milanese stabilitosi in Calabria e il suo allievo che ha vissuto il percorso inverso. Un piccolo contributo a una «storia intima» d’Italia, un esercizio di empatia per favorire la capacità di ciascuno di immaginare e comprendere l’altro.

Paolo Jedlowski è stato professore ordinario di Sociologia generale presso l’Università della Calabria. Si è occupato a lungo di sociologia della cultura e della vita quotidiana, approfondendo in particolare i rapporti tra memoria e narrazione. Fra i suoi libri: «Il racconto come dimora. “Heimat” e le memorie d’Europa» (Bollati Boringhieri, 2009), «Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico» (Carocci, 2009), «Intenzioni di memoria. Sfera pubblica e memoria autocritica» (Mimesis, 2016). Massimo Cerulo è professore ordinario di Sociologia nell’Università Federico II di Napoli e Chercheur associé al CERLIS (CNRS), Université Sorbonne de Paris Cité. Con il Mulino ha pubblicato «Sociologia delle emozioni» (2018), «Andare per Caffè storici» (2021) e «Il pensiero sociologico» (con F. Crespi, 2022). Collabora con l’Huffington Post.

Introduzione. Viaggi comuni
I. Vite mobili
Di che cosa ci occupiamo?
Palacinche.
Spaesati.
Il mio Sud.
Prodigi naturali.
Chi è mobile?
Il noto e il conosciuto.
II. La «spartenza»
Nessuno può ricordare la propria nascita.
Una duplice sofferenza.
Vivendo al Nord, nel tentativo di essere.
I Sud, ovvero l’eterno ritorno dell’uguale.
Mappe di un continuo viaggiare.
III. Quotidianità
Confronti.
Un girotondo.
Quotidianizzazioni.
Vite connesse?
IV. Luoghi di sosta
Viaggatori viaggianti da salvare.
Caffè e rituali.
La comprensione dei libri.
La «banalità» del quotidiano.
Una carrozza tutta per sé.
V. Esperienza
Scomposizioni.
Velocità.
Intimità.
Dunque, saremmo stati qui.
Dimore precarie.
A long way home.
VI. Nostalgie
Capo d’Africa.
Appocundria.
Lacci.
«Tutti, alla fine ritorneremo a casa».
La luna e i falò.
VII. Vite nel tempo
Lavatrici.
La nostalgia è moderna.
La belle époque.
La meglio gioventù.
La mia fontana.
VIII. Generazioni
Speranze nella valigia.
Un desiderio privo di argini.
Se ritarderò, mi comprenderai.
Istituzioni.
Insegnare è viaggiare.
Essere mobili, essere vivi.
IX. Futuri
Quale mobilità?
Il futuro della mobilità.
Derive.
Una agnizione.
Fermarsi?
X. Ripensamenti
Al Sud, invece…
Stereotipi di casa nostra.
La restanza.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Il quadrato nero.
E le altre sere verrai?
L’amore sarà salvo (benché gli amanti si perdano).
Conclusioni

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