Vuoi accedere con un tuo account social?
Non hai ancora un account?
ISCRIVITISpecchio della nazione, oggetti di culto civile e politico, arredo invisibile del paesaggio urbano, spine conficcate in gola alla città. I monumenti sono simboli sacri per alcuni ma vista insopportabile per altri. Le vicende delle loro origini sono dense di disaccordi, e spesso rivelano ciò che si agita nel ventre della storia più di quanto facciano gli atti di iconoclastia.
C’è accanimento ideologico nel modo in cui certi monumenti americani sono discussi, criticati, talvolta vandalizzati, spesso rimossi dalle stesse autorità pubbliche? Oppure sono proprio quei monumenti un tentativo di cancellare la storia, di celebrarne certi aspetti celandone altri? Raccontando la vicenda di alcuni monumenti in una società conflittuale quale è quella degli Stati Uniti, Arnaldo Testi affonda lo sguardo nel cuore magmatico del paese e della sua storia. A emergere è il ritratto di un’America immaginata e imperfetta e delle sue autorappresentazioni, delle polarizzazioni e dei compromessi che l’hanno percorsa, e delle tensioni che oggi l’attraversano. La storia è sempre fastidiosa, continua a tormentarci, a renderci felicemente difficile la vita anche quando viene scritta nella pietra e nel bronzo, e diventa memoria.
Premio Associazione Amici di “Memoria e Ricerca” 2024
Arnaldo Testi ha insegnato Storia degli Stati Uniti nell’Università di Pisa. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: «Capture the Flag: The Stars and Stripes in American History» (New York University Press, 2010) e, con il Mulino, «La formazione degli Stati Uniti» (nuova ed. 2013) e «Il secolo degli Stati Uniti» (premio Sissco 2009 per la storia contemporanea, nuova ed. 2022).