«Cronache minori, quotidiane, granelli di crudeltà e di miseria, di mistero e di eventuale dolcezza che nei secoli hanno nutrito la clessidra della storia»
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Dalmati, ebrei, slavi, italiani, austriaci, ungheresi; chierici e artigiani, commercianti e schiave, signori e «poareti» che il destino trascina da una parte all’altra dell’Adriatico, in un andirivieni secolare che avvicina le due sponde e le collega in un unico spazio culturale e umano: sono questi i protagonisti delle «Storie di Adriatico», dal povero costruttore di balestre che muore di tortura a Ragusa al chierico slavo ucciso dalla tisi in un sottoscala a Fermo, dalla bella schiava d’oltremare finita in un convento italiano alla giovanissima dalmata serva ad Ancona, amata da un buon vecchio e poi scomparsa chissà dove. Storie tutte che raccontano quel che la storiografia non riesce a esprimere: il senso della vita e del destino individuale, della «creaturalità» degli uomini, del loro non memorabile trascorrere sulla terra.
Sergio Anselmi (1924-2003), storico dell’economia, con il Mulino ha pubblicato anche i racconti di «Ultime storie di Adriatico» (1998), «Mercanti, corsari, disperati e streghe» (2000), «Perfido Ottocento» (2002) e il saggio «Agricoltura e mondo contadino» (2001).
- Nota introduttiva
- I. Maìstro Zuane ballistrairo, olim de Fulgineo
nunc civis ragusinus
- II. Tomasso Laççari de Obrovazzo
- III. Lucia de partibus Sclavoniae
- IV. Pavle di Studenica, chierico a Fermo
- V. Alvise Zuliàn Poareto
- VI. Tahà, figlia di Homèr
- VII. Corrado Fedalbergo, neofita
- VIII. La Bella Rosa
- IX. Le tre sorelle cattarine
- X. Armando Rabighini detto El Kurtèll, alias
Ariacruda
- XI. Il conte Leone Fortebraccio Michelozzi,
eroe
- XII. Erzsébet
- XIII. Bruno Capek
- Glossario