Un ventennio di declino iniziato con gli anni novanta, sette anni di recessione senza soluzione di continuità, una modesta ripresa e, oggi, lo spettro di una nuova recessione, lasciano la politica economica nazionale di fronte a un nodo di fondo non sciolto. Quale ruolo ritagliarsi, nel sentiero stretto dei vincoli europei, per invertire il trend che vede l’economia e la società italiane subire le conseguenze più che cogliere le opportunità dei cambiamenti strutturali intervenuti con il nuovo secolo? Una risposta richiede anche e soprattutto un diverso approccio al dualismo italiano. In altre parole una svolta all’idea che si propone per l’Italia, non più divisiva ma unitaria, e su questa fondare le politiche che si vogliono attuare per la crescita. Vuol dire abbandonare la ricetta indigesta di politiche diverse per le due parti del Paese, fondata sul binomio assistenza per il Sud e sviluppo per il Nord, cercando una ri composizione degli interessi tra le due macro-aree. Un nuovo patto Nord-Sud che si concentri su alcune priorità nazionali in grado di riattivare le risorse potenziali presenti soprattutto nel Mezzogiorno. Riattivare gli investimenti pubblici al Sud è il modo più produttivo, per l’economia e la società italiane, di valorizzare le interdipendenze tra le due aree del Paese. Vuol dire mettere il Mezzogiorno nelle condizioni di rafforzare il suo contributo alla crescita nazionale, nel breve periodo, contribuendo all’attivazione della domanda interna, a beneficio anche delle aree più forti. Se rivolti al rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi sociali, inoltre, gli investimenti pubblici riescono a realizzare, al tempo stesso, finalità redistributive, facilitando l’accesso ai diritti di cittadinanza, caratterizzati dai divari territoriali discussi nelle diverse parti di questo Rapporto, e di sostegno allo sviluppo economico.
Indice del volume: I NUOVI TEMI DI UN’ANTICA QUESTIONE. – I. Il Mezzogiorno nella nuova geografia europea delle disuguaglianze. – II. La questione demografica e i suoi effetti sul dualismo. – III. Valorizzare le autonomie e ridurre le disuguaglianze. Il federalismo possibile. PARTE PRIMA: IL DOPPIO DIVARIO SUD/NORD, ITALIA/EUROPA. – IV. L’economia del Mezzogiorno e del Centro- Nord. – V. I settori produttivi. – VI. Il mercato del lavoro. PARTE SECONDA: IL TERZO PILASTRO: LA SOCIETA’ DEL MEZZOGIORNO – VII. La dinamica della popolazione: un problema italiano, una grande questione per il Sud. – VIII. La condizione femminile in Italia. – IX. L’impatto del Reddito di Cittadinanza. – X. Il divario territoriale nei servizi pubblici e la convergenza interrotta del processo di scolarizzazione. – XI. Non profit: un’economia in crescita, ma il Sud è ancora indietro. – XII. Il peso dell’economia illegale sullo sviluppo e le azioni di contrasto. PARTE TERZA: LE TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA PRODUTTIVO MERIDIONALE. – XIII. Le trasformazioni del sistema produttivo e dell’industria dopo la crisi. – XIV. La collocazione internazionale dell’economia del Mezzogiorno. – XV. Le politiche per l’industria. – XVI. Le crisi industriali nel Mezzogiorno. PARTE QUARTA: LA DEBOLEZZA E LE ESIGENZE DI RILANCIO DELLE POLITICHE PUBBLICHE. – XVII. Le politiche di coesione europee e nazionali. – XVIII. Politiche infrastrutturali: il persistente declino degli investimenti e un incerto rilancio fondato sulla sostenibilità. – XIX. Il Mezzogiorno e la logistica nell’economia mediterranea. PARTE QUINTA: IL RUOLO DEL SUD IN UNA STRATEGIA DI SVILUPPO SOSTENIBILE. – XX. Il posizionamento dell’agricoltura italiana e meridionale nel contesto europeo. – XXI. La bioeconomia e l’economia circolare: un’opportunità di crescita delle imprese del Mezzogiorno. – XXII. Sviluppo e ruolo dell’industria delle biotecnologie nel Mezzogiorno. – Appendici.
- Avvertenza
- I NUOVI TEMI DI UN’ANTICA QUESTIONE
- I. Il Mezzogiorno nella nuova geografia europea delle disuguaglianze
- 1. Le politiche nazionali di fronte al «doppio divario»
- 2. Il Mezzogiorno e l’Italia nell’Europa diseguale
- 3. Quale ruolo «possibile» per le politiche?
- II. La questione demografica e i suoi effetti sul dualismo
- 1. Introduzione
- 2. La questione demografica nazionale sintesi di un malessere italiano
- 3. Le conseguenze economiche del calo demografico negative per il
Paese ma drammatiche per il Sud
- 4. È possibile contrastare una così drammatica deriva economica e
sociale?
- III. Valorizzare le autonomie e ridurre le disuguaglianze. Il federalismo
possibile
- 1. Da dove riprendere le fila del regionalismo differenziato
- 2. Quali sono le motivazioni del regionalismo differenziato?
- 2.1. Il regionalismo differenziato non può essere motivato dall’ingiustizia
fiscale
- 2.2. Il regionalismo differenziato non può essere
la soluzione alla crisi e alla riduzione dei divari
- 3. Per un’attuazione piena di un federalismo fiscale solidale nell’interesse
del Paese
- 3.1. Non è stato il Sud a «bloccare» l’autonomia
- 3.2. Un percorso
metodologico ordinato per il federalismo differenziato
- Focus. Il residuo fiscale: un terreno da esplorare
- PARTE PRIMA – IL DOPPIO DIVARIO SUD/NORD, ITALIA/EUROPA
- IV. L’economia del Mezzogiorno e del Centro-Nord
- 1. Il Mezzogiorno anticipa la crisi e ritarda la ripresa
- 1.1. La formazione delle risorse
- 1.2. Le importazioni nette
- 1.3. L’impiego delle risorse
- 1.4. Le esportazioni di merci
- 2. La disomogeneità della ripresa nelle regioni italiane
- V. I settori produttivi
- 1. L’agricoltura
- 1.1. Premessa
- 1.2. La produzione
- 1.3. Le esportazioni
- 1.4. Gli
investimenti
- 1.5. L’occupazione e la produttività
- 2. L’industria
- 2.1. L’attività produttiva
- 2.2. Produttività, costo del lavoro, margini
di profitto
- 2.3. Occupazione e investimenti
- 3. L’edilizia
- 3.1. Una crescita timida e incerta delle costruzioni italiane in un
contesto europeo in netta ripresa
- 3.2. Prodotto, investimenti, occupazione
- 3.3. Le imprese
- 4. Il terziario
- 4.1. Il prodotto nel 2018
- 4.2. L’accumulazione
- 4.3. L’occupazione
- 4.4. La produttività
- 5. Il credito
- 5.1. I prestiti
- 5.2. La qualità del credito
- Focus. Aspetti strutturali del sistema dei CONFIDI in Italia, le criticità
e le prospettive
- VI. Il mercato del lavoro
- 1. Nel 2018 emergono segnali di interruzione nella ripresa del mercato
del lavoro meridionale
- 2. La dinamica per settore di attività
- 3. L’andamento dell’occupazione per carattere e tipologia d’orario
- 4. La ridefinizione della struttura e della qualità dell’occupazione nel
decennio 2008-2018
- Riquadro. I posti di lavoro da creare al Sud per colmare il «gap»
occupazionale
- 5. Offerta di lavoro, disoccupazione «implicita» e scoraggiamento
- 6. I principali andamenti delle regioni meridionali nel 2018
- 7. L’evoluzione più recente del mercato del lavoro
- Focus. L’«input» di lavoro alla produzione nazionale
- PARTE SECONDA – IL TERZO PILASTRO: LA SOCIETÀ DEL MEZZOGIORNO
- VII. La dinamica della popolazione: un problema italiano, una grande
questione per il Sud
- 1. Introduzione
- 2. La popolazione
- 2.1. Il nuovo millennio si apre con il «secolo dell’invecchiamento e
delle migrazioni»
- 2.2. Lo spopolamento delle aree montane interne
e la lenta eutanasia dei piccoli borghi
- 2.3. Squilibri demografici e
riduzione della popolazione nelle regioni meridionali
- 2.4. Natalità
in calo e mortalità in crescita: il Nord e il Sud nella trappola demografica
- 2.5. Le previsioni demografiche: il crollo delle persone in
età di lavoro
- 2.6. L’UE, una comunità che invecchia. L’Italia, i
paesi dell’Est, quelli mediterranei e la Germania i grandi malati
- 3. Le migrazioni protagoniste della storia demografica nazionale
- 3.1. La nuova migrazione italiana si estende dal Sud al Nord
- 3.2. Le
caratteristiche dell’emigrazione meridionale
- 3.3. Un diverso modo
di emigrare: il pendolarismo di lungo periodo
- 4. Conclusioni
- VIII. La condizione femminile in Italia
- 1. Introduzione
- 2. L’Italia nel contesto europeo
- 2.1. Le donne del Sud: tra crisi occupazionale e moderata ripresa
- 2.2. La struttura dell’occupazione femminile e il processo
downgrading
- 2.3. L’Italia tra squilibri del welfare e ricerca di
un modello di conciliazione
- 3. Un dettaglio sull’Italia
- 4. Le politiche per la famiglia in un paniere di Stati membri
- 4.1. L’approccio dell’Unione europea al worklife balance
- IX. L’impatto del Reddito di Cittadinanza
- 1. Povertà, esclusione e politiche di welfare
- 2. Il Reddito di Cittadinanza dopo cinque mesi di operatività
- 3. L’impatto territoriale del Reddito di Cittadinanza
- X. Il divario territoriale nei servizi pubblici e la convergenza interrotta
del processo di scolarizzazione
- 1. Premessa
- 2. I divari territoriali nell’erogazione dei servizi pubblici
- 2.1. La distribuzione territoriale della spesa corrente e l’accesso
ai servizi
- 2.2. I servizi sociali: l’assistenza sanitaria e socioassistenziale
- 2.3. I tempi della giustizia tra recenti progressi e
ritardi persistenti
- 2.4. Servizi pubblici locali, rifiuti e infrastrutture di rete
- 2.5. Un indice sintetico delle performance della Pubblica
Amministrazione nelle regioni
- 2.6. La diffusione dell’ICT nella
P.A.: Sud in forte recupero ma resta ancora molto da fare
- 3. I divari nel sistema scolastico
- 3.1. La convergenza interrotta nella scolarizzazione al Sud e i divari
di competenze
- 3.2. Scolarità e dispersione nella scuola superiore
- 3.3. La qualità delle infrastrutture scolastiche
- Focus. Un’esperienza di alleanza tra Università e grande impresa nel
Mezzogiorno: il progetto «U-Link Academy Basilicata»
- XI. Non profit: un’economia in crescita, ma il Sud è ancora indietro
- 1. Aspetti generali del non profit, una riforma in progress
- 2. Il profilo economico degli organismi non profit: market, non market
- 3. Lavoro volontario e lavoro retribuito, fattori di produzione del non
profit
- 4. Il finanziamento degli organismi non
profit: tipologie e raccolta
fondi
- 5. Conclusioni
- XII. Il peso dell’economia illegale sullo sviluppo e le azioni di contrasto
- 1. Le conoscenze sulle principali organizzazioni mafiose: gli sviluppi
recenti
- 2. La politica antimafia
- 3. Nuovi interventi in materia di corruzione
- 4. Tendenze innovative nell’ambito dell’anticorruzione
- 5. Riflessioni recenti sul caso italiano
- Focus. I beni confiscati
- PARTE TERZA – LE TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA PRODUTTIVO
MERIDIONALE
- XIII. Le trasformazioni del sistema produttivo e dell’industria dopo
la crisi
- 1. Le trasformazioni del sistema produttivo: uno sguardo d’insieme
- 2. Modifiche strutturali nell’entrata/uscita nel/dal mercato
- 3. I fattori di competitività nel contesto post «lunga crisi»
- 4. Differenze territoriali nel modello di resilienza industriale
- Focus. Digitalizzazione e produttività: un’analisi per regione
- XIV. La collocazione internazionale dell’economia del Mezzogiorno
- 1. Lo scenario internazionale
- 2. La posizione del Mezzogiorno nell’economia internazionale: uno
sguardo d’insieme
- 3. Le esportazioni del Mezzogiorno: tendenze complessive ed effetti
della crisi
- 4. Le regioni del Mezzogiorno: quote di mercato e modelli di specializzazione
delle esportazioni
- 5. Imprese multinazionali ed esportazioni nelle regioni del Mezzogiorno
- Focus. «Governance» dei gruppi d’impresa e indici di specializzazione
delle multinazionali regionali
- 6. Considerazioni conclusive
- 7. Appendice metodologica
- XV. Le politiche per l’industria
- 1. La politica industriale nello scenario internazionale
- 2. Le dinamiche degli aiuti alle imprese
- 3. I principali strumenti di agevolazione
- 3.1. Credito agevolato all’esportazione
- 3.2. Fondo per la crescita
sostenibile (FCS)
- 3.3. Contratti di sviluppo
- Riquadro. Principali caratteristiche dei contratti di sviluppo
- 3.4. «Nuova Sabatini»
- 3.5. Zona Franca Urbana nei comuni del
Centro-Sud colpiti dal sisma del 2016-2017
- 3.6. Fondo centrale di
garanzia per le PMI
- Riquadro. La riforma del «Fondo centrale di garanzia per le PMI»
- 4. Le regioni del Mezzogiorno: quote di mercato e modelli di specializzazione
delle esportazioni
- 4.1. Le misure a sostegno di ricerca, innovazione e trasferimento
tecnologico
- Riquadro. Il programma Smart&Start Italia
- 4.2. Le misure a favore dello sviluppo del credito non bancario e
dell’aumento delle dimensioni d’impresa
- Riquadro. Il «Fondo nazionale innovazione» (FNI)
- 4.3. Le misure a favore degli investimenti e dell’occupazione
- Riquadro. Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
- Riquadro. Resto al Sud
- 4.4. Il sostegno all’internazionalizzazione e all’attrazione degli
investimenti esteri
- 5. Imprese multinazionali ed esportazioni nelle regioni del Mezzogiorno
- Focus. «Governance» dei gruppi d’impresa e indici di specializzazione
delle multinazionali regionali
- XVI. Le crisi industriali nel Mezzogiorno
- 1. Premessa
- 2. Le crisi d’impresa nella loro dimensione patologica: maggiori ostacoli
e soluzioni più difficili al Sud
- 3. La dimensione quantitativa delle crisi: il Sud non ha più crisi del
Nord ma ha difficoltà maggiori
- 3.1. I tempi delle crisi d’impresa
- 3.2. Gli strumenti per la gestione
delle crisi
- 3.3. Gli stakeholders «celebrano riti diversi»
- 4. Il nodo delle risorse per la gestione delle crisi e la nuova normativa
- 5. Conclusioni
- Riquadro. FIAT – Stabilimento di Termini Imerese (PA). «Un generoso
atto di governo?»
- Riquadro. ALCOA – Stabilimento di Portovesme (CI). «L’orgogliosa
difesa dell’impossibile?»
- PARTE QUARTA – LA DEBOLEZZA E LE ESIGENZE DI RILANCIO
DELLE POLITICHE PUBBLICHE
- XVII. Le politiche di coesione europee e nazionali
- 1. La politica di coesione dell’Unione europea nel post 2020
- 1.1. Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027: politiche,
risorse e classificazioni territoriali a livello europeo
- 1.2. Il negoziato
sulla cornice regolamentare: elementi di rilievo per il Mezzogiorno
- 1.3. Il quadro nazionale: le risorse, i territori e l’avvio dei Tavoli di
programmazione
- 2. Il Mezzogiorno nella politica di coesione 2014-2020
- 2.1. L’attuazione del ciclo 2014-2020
- 2.2. I dati di certificazione
dei Fondi europei
- 2.3. Il cofinanziamento nazionale e la «programmazione
parallela»
- Focus. L’impiego degli strumenti di ingegneria finanziaria nei Fondi
strutturali 2014-2020
- 3. Il Fondo Sviluppo e Coesione
- 3.1. La gestione nel 2018
- 3.2. Le risorse per le politiche di coesione
nella Legge di Bilancio 2019
- 3.3. L’attività programmatoria
del CIPE e l’utilizzo di risorse FSC con legge
- 3.4. La riforma
delle modalità di programmazione e vigilanza del FSC
- 3.5. La
«clausola del 34%»
- 4. Alcune considerazioni conclusive
- XVIII. Politiche infrastrutturali: tra il persistente declino degli investimenti
e un incerto rilancio fondato sulla sostenibilità
- 1. Introduzione e sintesi
- 2. Dotazioni, competitività infrastrutturale e investimenti
- 2.1. L’evoluzione delle dotazioni infrastrutturali nel confronto
europeo
- 2.2. I divari regionali nelle dotazioni infrastrutturali per
la mobilità e l’accessibilità
- 2.3. La competitività infrastrutturale
regionale
- 2.4. Il persistente declino degli investimenti infrastrutturali
in Italia e nel Mezzogiorno
- 3. La programmazione europea
- 3.1. Progetti TEN e finanziamenti del CEF
- 3.2. Il PON e i POR
finanziati dal FESR
- 4. La programmazione nazionale
- 4.1. La nuova strategia per la mobilità del DEF 2019 al vaglio del
nuovo Governo
- 4.2. La programmazione del FSC 2014-2020
- XIX. Il Mezzogiorno e la logistica nell’economia mediterranea
- 1. Premessa
- 2. Scambi commerciali delle regioni del Mezzogiorno e nell’area del
Mediterraneo
- 3. Evoluzione in funzione logistica dello Short Sea Shipping
- 4. Porti e sistemi di rotte per la crescita internazionale dell’economia
del Mezzogiorno
- 5. Incentivazione alla localizzazione di servizi logistici negli ambiti
portuali del Mezzogiorno
- Riquadro. Economia digitale al Sud: iniziative emergenti
- 6. Considerazioni conclusive: le ZES tra delusione e speranza di crescita
del Mezzogiorno
- Focus. «Offshoring» e «reshoring» delle imprese italiane in Romania
e Albania
- PARTE QUINTA – IL RUOLO DEL SUD IN UNA STRATEGIA DI
SVILUPPO SOSTENIBILE
- XX. Il posizionamento dell’agricoltura italiana e meridionale nel
contesto europeo
- 1. Premessa
- 2. L’andamento della produzione e processi di crescita
- 3. Le caratteristiche strutturali e organizzative dell’agricoltura
- 4. Processi di investimento
- 5. Quali politiche di intervento?
- XXI. La bioeconomia e l’economia circolare: un’opportunità di crescita
delle imprese del Mezzogiorno
- 1. Introduzione. Definire gli obiettivi, individuare le policies. Il contributo
del gruppo di lavoro della SVIMEZ
- 2. L’impatto dell’economia circolare e della bioeconomia sul tessuto
produttivo meridionale
- 3. La diffusione della chimica verde nel Mezzogiorno e l’esperienza
del Cluster SPRING
- 4. La filiera del legno nel Mezzogiorno: tra attualità e nuove sfide
- 5. Il ruolo della formazione: alcune proposte nate con l’esperienza di
BIOCIRCE
- 6. Il rapporto tra ricerca e impresa nelle bioplastiche: l’esempio del
progetto «Biopolis» in Campania
- Focus. Capire la bioeconomia
- 7. Quali strategie di sostegno: alcune prime indicazioni
- XXII. Sviluppo e ruolo dell’industria delle biotecnologie nel Mezzogiorno
- 1. Il quadro di riferimento
- 2. Evoluzione strutturale del comparto biotech e dinamiche regionali
- 3. Sviluppo tecnologico del biotech e specializzazioni territoriali
- 4. Cenni conclusivi
- Appendice 1 – Le misure di politica per il riequilibrio territoriale adottate
nel periodo settembre 2018-luglio 2019
- Appendice 2 – Indicatori socio-economici delle regioni meridionali
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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