Mentre il profilo delle nostre società veniva profondamente modificato dall’impatto della tecnologia, della finanza e della globalizzazione, ci siamo dimenticati dell’uguaglianza. Ma senza uguaglianza la stessa crescita rallenta e le crepe nella coesione sociale alimentano i populismi, mettendo a rischio la stabilità democratica. Attribuendo alla politica economica nazionale un ruolo tuttora decisivo nella correzione degli squilibri che bloccano l’ascensore sociale e frenano lo sviluppo, Romano Prodi indica le principali aree di intervento sulle quali agire per una crescita inclusiva che inverta la rotta sin qui seguita.
Romano Prodi, fondatore e leader dell’Ulivo, è stato presidente della Commissione europea, due volte presidente del Consiglio e ha diretto il gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peace keeping in Africa. Professore di Economia e Politica industriale all’Università di Bologna, dal 2010 insegna alla China-Europe International Business School di Shanghai. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo «Missione incompiuta. Intervista su politica e democrazia» (Laterza, 2015) e, con il Mulino, «Il capitalismo ben temperato» (1995), «Un’idea dell’Europa» (1999), «La mia visione dei fatti. Cinque anni di governo in Europa» (2008).