Il dibattito sull’immigrazione è il paradiso dei retori e dei velleitari: c’è chi invoca principi impraticabili e chi soluzioni odiose e irrealistiche. Questo libro invece parla del mondo reale. Da almeno cinque secoli le migrazioni sono una costante della storia europea: dalla pace di Augusta ai trattati di Schengen e Dublino è sempre stato necessario gestire la tensione fra il diritto di emigrare e il diritto degli stati riceventi di decidere chi ammettere e a quali condizioni. Non è mai stato facile, non lo è oggi. Un dato strutturale da affrontare non con buoni (o cattivi) sentimenti, ma con competenza e buona amministrazione.
Giuseppe Sciortino insegna Sociologia generale nell’Università di Trento. Per il Mulino ha già pubblicato «Gli immigrati in Italia» (con A. Colombo, 2004) e «Incontri con il pensiero sociologico» (con G. Poggi, 2008).
- Introduzione
- 1. I dignitari di Augusta e noi
- 2. La sostanziale immobilità del mondo contemporaneo
- 3. Stati liberali, stati autoritari
- 4. Il sistema dei controlli
- 5. Quando immigrare non era un problema
- 6. La prima crisi dell'asilo
- 7. L'Europa in movimento
- 8. Lo straniero come estraneo
- 9. Quando il problema sembrava risolto
- 10. Le tante vite di Antonio Galotti
- 11. «The Times, They Are a-Changin'»
- 12. La fine del libero movimento
- 13. I rifugiati russi e i dilemmi della protezione
- 14. Perché esiste una convenzione di Ginevra e non esiste una convenzione di Napoli
- 15. La nascita del regime internazionale dell'asilo
- 16. Le buone cose non durano
- 17. Tamil a Berlino
- 18. La nascita di un mostro gentile
- 19. La lunga gestazione di una crisi improvvisa
- 20. E allora? Che fare?
- Nota
- Riferimenti bibliografici
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
Il tuo browser non supporta la tecnologia necessaria per visualizzare l'anteprima.
Per visualizzzare l'anteprima utilizza uno dei seguenti browser.