Gli attacchi jihadisti di oggi si caratterizzano perché riescono a intrecciare la pianificazione dell’attacco di guerra su grande scala con l’atto emulativo e impulsivo del singolo, l’effetto hollywoodiano iperrealista conferito da sofisticate postproduzioni con oscuri videoclip circolati viralmente sugli smartphone di simpatizzanti e non.
La war on terror avanza e gli spazi di terrore sono ovunque: a guerra succede guerra senza che si delinei una fine. Il libro ricostruisce l’emergere di reti jihadiste in Medio Oriente e in Europa, gettando luce sui nessi intimi che sostengono le narrazioni di sovranità e terrorismo proprie della contemporaneità. Plasmato fra guerre e regimi repressivi, e amplificato da media e social media, il terrore controlla territori e al tempo stesso si propaga molecolarmente attraverso l’emulazione. Nel contempo, sfidata dalla violenza jihadista e da altri fenomeni transnazionali, la sovranità nazionale adotta risposte autoritarie, in Medio Oriente come in Europa. Ne emerge un paradosso: le premesse liberali dell’ordine internazionale si scardinano, prefigurando l’avvento di una fase postliberale a discapito di multilateralismo e global governance.
Marina Calculli si occupa di relazioni internazionali del Medio Oriente. È assegnista di ricerca presso l’Università L’Orientale di Napoli, ed è affiliata presso il St Antony’s College (Middle East Centre) dell’Università di Oxford. Francesco Strazzari si occupa di sicurezza europea e relazioni internazionali. È professore associato di Scienza politica presso la Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa, ed è affiliato al Norwegian Institute of International Affairs (NUPI) e all’European Union Institute for Security Studies (EUISS).