«Per la gioia di tutti i lettori che amano la storia, una vicenda che avrebbe incantato Stendhal»
BENEDETTA CRAVERI
«affascinante vicenda di una donna straordinaria»
CORRADO AUGIAS
Regina di bellezza e mondanità nella Roma del tardo Cinquecento, Clelia Farnese (1557-1613), figlia naturale del potente cardinale Alessandro Farnese, fu data in sposa al nobile romano Giovan Giorgio Cesarini. Corteggiatissima, anche dal cardinale Ferdinando de’ Medici, rivale paterno al soglio pontificio, quando rimase vedova fu obbligata a lasciare la città e a sposare il rozzo e manesco signore di Sassuolo. Solo alla morte di lui poté rientrare a Roma, dove concluse la vita lontano dalla scena pubblica. La storia di una donna fascinosa e ribelle, fra intrighi famigliari e manovre politiche, si offre come un eloquente ritratto della vita romana negli anni della Controriforma.
Gigliola Fragnito ha insegnato Storia moderna nell’Università di Parma. Con il Mulino ha pubblicato anche «La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura» (nuova ed. 2015), «Proibito capire. La Chiesa e il volgare nella prima età moderna» (2005), «Cinquecento italiano. Religione, cultura e potere dal Rinascimento alla Controriforma» (2012).
- Introduzione
- I. «Non vorrei che lei comparisse da manco de l'altre». Nascita e infanzia
- II. «Un parentado proportionato per l'una et l'altra parte». I capitoli matrimoniali
- III. «La giovine è d'infinito spirito et gratia». Le nozze a Rocca Sinibalda
- IV. «Dubito faremo una frittata». La maternità
- V. «Li nostri signori de qua sguazzano il mondo». La socialità romana
- VI. «Piacia a Dio il conservarli in questa pace et quiete». I rapporti coniugali
- VII. «Gran Cardinale, unico splendore, et grandezza della corte». Il cardinale Farnese e il cardinale de' Medici
- VIII. «Essendo il signor Giovan Giorgio un fallito». Il cardinale Farnese e il genero Cesarini
- IX. «Roma che più di tutte le altre Città trasforma le pulci in Monti et i Monti in Mondi». Il fascino indiscreto di Clelia
- X. «Avemo taciuto et sofferto». La vedovanza
- XI. «Il Cesarini si è fatto bellissimo cavaliere». Imparentarsi con Sisto V
- XII. «Che non pensasse di veder mai più Roma». Il sequestro
- XIII. «Restò vinto, preso et legato dai vivi raggi di lei». Il matrimonio con Marco Pio di Savoia
- XIV. «Ha havuto tutto quello che ella ha saputo adimandare del suo». La restituzione della dote di Clelia
- Epilogo. «Sperarei forse un giorno repatriare». La nostalgia di Roma
- Sigle e abbreviazioni
- Note
- Alberi genealogici Cesarini e Farnese
- Indice dei nomi