Salvare l’umanità emancipandola dalla condizione di miseria morale per condurla alla redenzione è l’altissimo scopo extraletterario della Commedia. La teatralizzazione dei peccati e delle virtù esige anche dal lettore odierno una partecipazione non distaccata, una dedizione e un coinvolgimento che prevedono la possibilità di una svolta nella conduzione della sua vita. Pare allora opportuno analizzarne gli intenti retorici, indagandoli non solo nei loro esiti estetici ma anche nelle conseguenze pratiche, privilegiando di Dante la vocazione del missionario e del profeta che, nuovo Mosè, vuole affrancare uomini e donne dalla prigione dei vizi.
Andrea Battistini insegna Letteratura italiana all’Università di Bologna. Fra i suoi libri per il Mulino ricordiamo «Vico tra antichi e moderni» (2004), «Lo specchio di Dedalo. Autobiografia e biografia» (nuova ed. 2007) e «Galileo» (2011); ha inoltre curato la serie dei «Profili di storia letteraria» e la «Letteratura italiana» (2 voll., 2015).
- Premessa
- I. Dalla «parola ornata» alle «vere parole»
- 1. Il «profeta della redenzione»
- 2. Un messaggio ecumenico
- 3. Dante, l'anti-Ulisse
- 4. Dalla retorica classica alla retorica cristiana
- II. A faccia a faccia con la viltà e la lussuria (Inf. III e V)
- 1. La «virtude stanca» di Dante
- 2. Il dolce stil novo e l'amore carnale
- III. Il «ver c'ha faccia di menzogna» (Inf. XVII)
- 1. La veridicità dell'inverosimile
- 2. «Una veritade ascosa sotto bella menzogna»
- 3. I preparativi di un rito di passaggio
- 4. L'ossessione del «folle volo»
- IV. L'inabissamento nella «tenace pece» (Inf. XXI)
- 1. La viscosità mimetica del lessico
- 2. Logiche dell'immersione
- 3. Parole che graffiano e che squartano
- 4. La vittoria della retorica fraudolenta
- V. Dal tragico al comico (Inf. XXIX)
- 1. Una riprensione «cortese» di Virgilio
- 2. Il pathos di una vendetta mancata
- 3. Il contrappasso dell'«infallibil giustizia»
- 4. Un processo alchemico dimidiato
- 5. Il registro petroso
- 6. Una farsa municipale
- VI. La persuasione patetica in Purgatorio XII
- 1. Una didattica iconica
- 2. La mozione degli affetti
- 3. L'actio del dolore
- 4. Per una semiotica della verticalità spaziale
- VII. L'acqua della samaritana e il fuoco del poeta (Purg. XXI-XXII)
- 1. Un'apparizione inattesa
- 2. Una metafora rivitalizzata
- 3. Leggi geosismiche
- 4. L'autobiografia di un poeta
- 5. Le sorprese dell'agnizione
- 6. Fuoco d'amore «acceso di virtù»
- 7. Storia di una conversione
- 8. La tristezza dell'«etterno essilio»
- VIII. Tra memoria e amnesia (Purg. XXXIII)
- 1. Dolore e sdegno
- 2. «Queste parole segna a' vivi»
- 3. La simbologia della «pianta due volte dirubata»
- 4. Il rito lustrale che ravviva la virtù
- IX. Allusioni bibliche nel canto XIX del Paradiso
- 1. Giustizia umana e giustizia divina
- 2. «Se la Scrittura sovra voi non fosse»
- 3. Il concerto delle sinestesie
- 4. Metamorfosi ornitologiche
- 5. Il contrappunto delle antitesi
- 6. Il mistero della salvezza
- 7. Verdetti senza appello
- X. «Rifeo troiano» e la riscrittura dantesca della storia (Par. XX)
- 1. Un tramonto che non conosce la notte
- 2. Un perfetto esaedro
- 3. Uomini giusti
- 4. Un altro pagano nella «regïon de li angeli»
- 5. Echi virgiliani
- 6. Il ruolo salvifico del battesimo
- 7. L'abisso insondabile della predestinazione
- XI. Fede e bellezza. Il tessuto metaforico del canto XXIV del Paradiso
- 1. L'agape dei poeti
- 2. Il «color vivo» delle immagini
- 3. La captatio delle perifrasi
- 4. Un esame superato a pieni voti
- 5. La concitazione delle anafore
- XII. L'universo che si squaderna: cosmo e simbologia del libro
- 1. Un dovizioso campo metaforico
- 2. Una lettura iniziatica
- 3. Contingenza e necessità
- 4. L'ossimoro della cieca visione
- 5. L'Amore, «virtus unifica»
- Indice dei nomi e dei personaggi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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