Fra il 1500 e il 1700 Bologna fu una delle città europee protagoniste di quel grande laboratorio per la costituzione di una società gerarchica e «disciplinata» che fu l’età barocca, e contribuì in maniera esemplare a creare una rete coordinata di istituzioni volte a garantire stabilità e ordine sociale. Frutto di una lunga ricerca sulle carte amministrative e contabili dell’archivio storico dell’antico Monte di pietà di Bologna, questo libro mette a fuoco i caratteri salienti di tale organizzazione. Le carte ci resti-tuiscono la centralità strategica del Monte quale punto di raccordo cruciale di questa rete, per la capacità di intercettare e alleviare molteplici povertà e servire diversi fini economici e sociali. La ricerca punta su tre «protagonisti»: la contabilità, gli amministratori e i funzionari. La contabilità informa su entità, flussi e destinazioni delle risorse mobilitate; la documentazione sugli amministratori parla degli interessi in gioco e delle scelte effettuate nel dirigere e «disciplinare» il fluire delle risorse, mentre quella sui funzionari permette di osservare il processo di formazione di un autentico modello di public company e il progressivo accumularsi delle tecniche e dei saperi gestionali necessari. Le scelte compiute dal Monte di pietà di Bologna evidenziano una costante tensione etica e una progettualità strategica capaci di conciliare esigenze economiche e finalità sociali, trasformando l’erogazione del credito in un formidabile strumento di governo della società bolognese dell’età barocca.
Mauro Carboni insegna Storia economica all’Università di Bologna. È autore di numerosi saggi e monografie su temi di storia della finanza, del credito e dell’assistenza. Per Il Mulino, con M.G. Muzzarelli ha recentemente curato: «In pegno. Oggetti in transito tra valore d’uso e valore di scambio (secoli XIII-XX)» (2012).