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ISCRIVITI«Il libro dello storico del Comando supremo e uomo di fiducia di Cadorna resta a tutt’oggi un prezioso strumento per comprendere le responsabilità della disfatta»
IL SOLE-24 ORE
«Gatti è forse il testimone di parte italiana più attendibile per ricostruire quanto avvenne in quei giorni»
IL GIORNALE
Caporetto, 24 ottobre 1917: insieme all’8 settembre 1943 uno dei momenti di massima crisi dell’esercito e della nazione. Il diario del generale Gatti, che nel 1917 si trovava per volere di Cadorna a dirigere l’ufficio storico del Comando supremo, è la testimonianza più autorevole sia sui mesi che precedono Caporetto, contrassegnati da grandi episodi militari, sia sulla rotta così come viene vissuta nel più alto centro direttivo dell’esercito, e sulle sue prime conseguenze. Emergono con forza l’assoluta impreparazione di Cadorna oltre ai numerosi errori di valutazione e di decisione in cui incorse il Comando supremo nel rispondere all’offensiva austriaca.
Angelo Gatti (1875-1948), ufficiale di stato maggiore, durante la prima guerra fu addetto al comando della prima armata e dal gennaio del ’17 al Comando supremo, alle dirette dipendenze del generale Cadorna. È autore di numerose opere di storia e critica militare, da «Uomini e folle di guerra» (1921) a «Un italiano a Versailles» (1957) oltre che di fortunati romanzi tra cui «Ilia e Alberto» (1930).