«Milziade alzò il braccio, indicò il punto in cui i persiani si stavano schierando e gridò: Hormate kat’auton “correte contro di loro”. La tromba suonò e i greci partirono di corsa. I persiani, stupefatti, pensarono che i greci fossero dei folli, poiché caricavano senza l’aiuto degli arcieri e della cavalleria»
La battaglia di Maratona, una delle battaglie più famose della storia, fu combattuta e vinta nel 490 a.C. dagli ateniesi contro il potentissimo esercito persiano su una piana costiera a una quarantina di chilometri da Atene. L’episodio, riferito da Erodoto, è stato sempre un rompicapo per gli storici dell’antichità. Come è possibile che gli ateniesi siano usciti vincitori da uno scontro così impari? Krentz descrive i luoghi del conflitto, la dislocazione degli eserciti, gli armamenti (persino il loro peso), le tattiche, giungendo a quella che si può considerare la più documentata e dettagliata ricostruzione della battaglia che, ponendo fine al mito dell’invincibilità persiana, costituì un punto di svolta decisivo nella storia della Grecia e dell’intero Occidente.
Peter Krentz insegna Cultura classica e Storia nel Davidson College (Usa). Tra i suoi libri: «The Thirty at Athens» (1982) e l’edizione commentata di Erodoto e degli «Stratagemmi» di Polieno.