«breve e straordinario testo»
Gianni Vattimo
Esiste un’autentica fedeltà al passato? È illusorio credere che i nostri ricordi restino immutati nel tempo: per evitare la falsificazione della memoria occorre un’istanza etica che stringa un nuovo rapporto fra passato, presente e futuro, in cui vi sia posto anche per il perdono. Queste pagine profonde e sagge offrono un contributo di riflessione sull’ossessione della memoria e il tabù dell’oblio da cui il dibattito pubblico, in Italia come altrove, pare ipnotizzato, soprattutto a proposito dei grandi crimini della storia. Ricoeur propugna una cultura del perdono in cui il passato gravato dalla colpa non viene cancellato o rimosso ma alleviato mediante il riconoscimento del ricordo dell’Altro.
Paul Ricoeur (1913-2005), filosofo, ha insegnato in Francia e negli Stati Uniti. Tra i suoi numerosi libri in italiano: «Della interpretazione» (Il Saggiatore, 1965), «La metafora viva» (Jaca Book, 1975), «Tempo e racconto» (Jaca Book, 1988), «La memoria, la storia, l’oblio» (Cortina, 2003).
Introduzione di Remo Bodei.