Come notava Norbert Elias, mentre generalmente in Europa la "cultura" può applicarsi all'economia, alla politica, alla tecnologia, allo sport così come ai fatti morali e sociali, in ambito tedesco essa si riferisce essenzialmente ai fatti spirituali, artistici e religiosi. Cultura insomma come dominio dell'espressività e dell'orgoglio nazionale; politica e Stato come mortificazione e mancanza di libertà. Un atteggiamento rivelatore di una tendenza apolitica o addirittura antipolitica. Al centro delle eleganti riflessioni proposte da Lepenies sta quella che egli chiama la "seduzione tedesca", vale a dire la propensione a vedere nella cultura un sostituto della politica, se non una politica affatto migliore. Affermando la propria identità nelle conquiste e nelle aspirazioni culturali, fra classicismo goethiano e idealismo romantico, esaltando una pretesa di superiorità della nazione tedesca come Kulturnation, la Germania ha lasciato crescere - nota Lepenies - quell'apatia e quel cinismo sociale che hanno aperto la strada alle teorie razziali e all'Olocausto.
Wolf Lepenies è professore emerito, dopo aver insegnato a lungo Sociologia nella Freie Universität di Berlino. Tra le sue pubblicazioni: "Ascesa e declino degli intellettuali in Europa" (Laterza, 1998), "Le tre culture. Sociologia tra letteratura e scienza" (Il Mulino, 2000). Il presente volume è stato insignito del Premio dell'Associazione dei librai tedeschi nel 2006.