"Un capolavoro di ricerca, di competenza, di analisi... un 'andante con moto' che strappa gli applausi" (Antonio Ghirelli)
Genio europeo dalle molte facce, alcune segrete: è il ritratto di Rossini che ci offrono queste pagine. Enfant prodige, cantante, strumentista, compositore, gioviale quanto esigente, capace di scatti sanguigni. Calato da bambino, col padre musico e la madre soprano, nel mondo avventuroso delle imprese teatrali. Diffusore di Haydn e Beethoven, compositore fertilissimo di melodrammi giocosi e tragici, celebre a 21 anni, fra neoclassicismo e romanticismo. Coi primi, precoci segni di fragilità nervosa nell'alternarsi di "prime" burrascose, o fredde, e di trionfi. Acclamato e avversato, protagonista della "Rossini fever" come della "guerre rossinienne", fra Vienna, Londra e Parigi. Preda di passioni politiche che lo inseguono tutta la vita fra rivoluzioni e restaurazioni, lui, amico di Metternich e insieme cantore della libertà.
Vittorio Emiliani, giornalista, inviato del "Giorno" e del "Messaggero", diretto poi per sette anni, è ora editorialista. È stato presidente della Fondazione Rossini di Pesaro (1990-95), membro del CdA di Santa Cecilia e quindi della RAI, parlamentare. Fra i suoi libri: "Il balen del suo sorriso" (Alfa, 1989), "Il villaggio della musica" (Castelvecchi & Cooper, 2002), "Il paese dei Mussolini" (Einaudi, 1985) e "Se crollano le torri" (Rizzoli, 1990). Ha curato trasmissioni culturali alla radio e in tv.