Se non credessimo nelle cose, in noi stessi e negli altri, la nostra vita sarebbe impossibile. Le nostre azioni sono infatti molto più spesso basate su credenze, stime ingenue di probabilità o forme di fiducia, che non su pensieri ancorati a certezze. Ma cosa succede nella testa della gente quando dice "credo in te" o più banalmente "credo che pioverà"? E in che modo opinioni, credenze e aspettative collettive si amalgamano con le emozioni fino a generare paure o speranze? L'autore ci spiega i meccanismi del credere in tutte le sue forme, da quella individuale a quella collettiva, fino a quella patologica del sottocredere degli scettici o del supercredere di creduloni e fanatici. Un viaggio attraverso il modo di funzionare più naturale della mente umana.
Paolo Legrenzi insegna Psicologia cognitiva nell'Università di Venezia, dove dirige la Scuola di Studi Avanzati. Tra le sue pubblicazioni per il Mulino "Psicologia generale" (con L. Anolli, 20062) e, in questa stessa collana, "La felicità" (1998), "La mente" (2002) e "Creatività e innovazione" (2005).