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ISCRIVITIL'area di irradiazione degli stanziamenti greci, che proliferano fra VIII e VI sec. a.C., interessa l'intero bacino del Mediterraneo, ma la fondazione di nuove città-stato assume un rilievo del tutto particolare nel Meridione della penisola italiana (Calabria, Basilicata, Campania e Puglia ionica). Qui le società coloniali elleniche raggiungono, specialmente nel VI e nel V secolo (e in parte ancora nel IV), un grado straordinario di fioritura economica e culturale, realizzando forti ambizioni di dominio politico, territoriale, egemonico. La nozione di Megale Hellàs, Magna Grecia, nasce proprio in riferimento ai livelli di civiltà, ricchezza, potenza, splendore artistico e intellettuale raggiunti e poi perduti dai Greci dell'Italìa, nel corso di una complessa evoluzione storica, parallela a quella della Sicilia ellenica. Il libro ne ripercorre, dall'età arcaica alla conquista romana, la lunga parabola di progressiva ascesa e malinconica decadenza.
Lorenzo Braccesi ha insegnato Storia greca nelle Università di Torino, Venezia e Padova. Fra i suoi libri "Grecità adriatica" (II ed. 1977), "I tiranni di Sicilia" (1998), "La Sicilia greca" (con G. Millino, 2000), "I Greci delle periferie" (2003). Flavio Raviola insegna Storia greca nell'Università di Padova. Fra i suoi libri: "Temistocle e la Magna Grecia" (1986) e "Napoli Origini" (1995). Insieme hanno pubblicato "Guida allo studio della storia greca" (II ed. 2007) e condirigono "Hesperìa. Studi sulla grecità di occidente".