"Propongo questa tassonomia di teorie etiche a quanti sono smarriti nel dedalo morale, come ad esempio molti dei miei colleghi filosofi. Sono smarriti perch?, come la maggior parte di coloro che esprimono le loro opinioni sulle questioni morali attraverso i media, essi non hanno alcuna mappa del dedalo. Il mio obiettivo ? fornire quella mappa". Impegnandosi in un vivace confronto fra teorie etiche concorrenti, Hare definisce in questo volume i fondamenti della propria posizione etica. L'oggettivit? del pensiero morale non va ricercata, secondo l'autore, trasformando le questioni morali in questioni di fatto, perch? ci? conduce inevitabilmente al relativismo, con il risultato di vincolarci a culture e linguaggi specifici. L'oggettivit? va cercata, invece, nel carattere universalmente prescrittivo del linguaggio morale, quel carattere che tutte le culture possono condividere. Soltanto servendosi di esso ? possibile poi risolvere le differenze morali che tra quelle culture sussistono. Una prescrizione morale oggettiva, come riconobbe Kant, ? quella su cui tutti gli esseri razionali possono convenire.
Richard M. Hare (1919-2002) ha insegnato Filosofia morale nelle Universit? di Oxford, della Florida e di Princeton. Fra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo, pubblicate dal Saggiatore, "Libert? e ragione" (II ed. 1990), "Saggi di teoria etica" (1992) e "Sulla morale politica" (1994); il Mulino ha pubblicato anche "Il pensiero morale. Livelli, metodi, scopi" (1989).