Eguaglianza e differenza sono due fra i concetti più discussi nell'attuale dibattito culturale e politico. Le politiche dell'identità adottate in nome di una differenza di genere, etnica, culturale, nel dare una risposta a richieste di riconoscimento, comportano assai spesso la messa in mora di diritti individuali e portano le comunità a chiudersi le une rispetto alle altre, minando alla base valori e assunti universalistici. Un nodo che Letizia Gianformaggio ha affrontato sin dagli inizi degli anni '90 con il rigore della filosofa del diritto, ma anche con un impegno civile forte e diretto, delineando soluzioni e proposte originali per l'agenda politico-giuridica italiana. Questa raccolta di saggi accosta per la prima volta la produzione analitica e disciplinare della studiosa a quella più politica e femminista, facendo emergere quanto esse siano strettamente correlate, e restituendo nella sua completezza il senso di un lavoro intellettuale intenso quanto appassionato.
Letizia Gianformaggio (1944-2004), studiosa di filosofia del diritto, ha insegnato nell'Università di Siena e in quella di Ferrara. E' stata tra le fondatrici del gruppo GiudIt, associazione di donne giuriste. Tra le sue opere ricordiamo: "Studi sulla giustificazione giuridica" (Giappichelli, 1986), "In difesa del sillogismo pratico ovvero alcuni argomenti kelseniani alla prova" (Giuffrè, 1987), "Filosofia e critica del diritto" (Giappichelli, 1995). Ha curato inoltre "Etica e diritto" (con E. Lecaldano, Laterza, 1986), "Le ragioni del garantismo. Discutendo con Luigi Ferrajoli" (Giappichelli, 1993), "Scritti per Uberto Scarpelli" (con M. Jori, Giuffrè, 1997).