Dopo l'11 settembre 2001 il problema del fondamentalismo religioso ha impegnato il dibattito pubblico come mai in precedenza. Quest'opera sintetizza con grande efficacia i risultati di un'ampia ricerca sui fondamentalismi delle diverse confessioni religiose, condotta nell'arco di oltre un decennio. Tutte le grandi religioni - cristianesimo cattolico e protestante, ebraismo, islam, induismo, buddhismo - albergano movimenti fondamentalisti: esprimono spesso una reazione ai processi di secolarizzazione, si scontrano con la globalizzazione e il mercato, creano enclave di "veri credenti" che si prefiggono il ritorno alla "purezza originaria". Per aiutarci a capirli e, dove necessario, a contrastarli, gli autori si propongono di dare risposta a una serie di questioni fondamentali: quali sono i contesti (locali, regionali, globali) e le spinte (economiche, politiche, sociali) che alimentano tali movimenti fortemente antimoderni e antisecolari? Quali caratteri li accomunano al di là dei confini religiosi, culturali e politici? E' appropriato intendere il fondamentalismo come un fenomeno unitario? I movimenti fondamentalisti sono in grado di estendere la propria influenza a livello transnazionale?
Gabriel A. Almond (1911-2002) ha insegnato nelle Università di Yale, Princeton e Stanford. Il Mulino ha pubblicato due suoi volumi: "Politica comparata. Sistemi, processi e politiche" (con G. Bingham Powell, 1988) e "Cultura civica e sviluppo politico" (a cura di G. Pasquino, 2005). R. Scott Appleby è docente di Storia nell'Università di Notre Dame, Indiana. Emmanuel Sivan è docente di Storia nella Hebrew University di Gerusalemme.