Come già "Naufragio con spettatore" questo libro parla di un'inquietudine esistenziale per ciò che si muove e perennemente ondeggia e oscilla come la superficie dell'acqua, spingendo l'uomo alla ricerca di ordine e sicurezza sia nel sistema politico sia negli enunciati filosofici. Le avventure sulle acque, i rischi di naufragio, i pericoli marini, l'affanno e la pena, nonché la nostra inadeguatezza antropologica, fanno sì che ci rivolgiamo per la nostra sopravvivenza ad artefatti simbolici, alla retorica, ai "verba" più che alle "res". Ma i "verba", le parole, non sono solidi e rocciosi come il terreno sotto i piedi. Sono fluidi e scorrono, come le acque del fiume di Eraclito. Digressioni e deviazioni, aforismi, glosse, aneddoti, miti antichi, racconti filosofici: si compone di questo la materia cui Blumenberg attinge per riflettere intorno agli interrogativi fondamentali che riguardano l'esistere dell'uomo e del mondo, l'agire umano, la natura e il senso (o l'insensatezza) delle cose.
Hans Blumenberg (1920-1996) ha insegnato Filosofia nell'Università di Münster. Tra i suoi libri pubblicati dal Mulino: "Il riso della donna di Tracia" (1988), "Elaborazione del mito" (1991), "Tempo della vita e tempo del mondo" (1996), "La leggibilità del mondo" (1999), "Naufragio con spettatore" (2001).