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ISCRIVITISorta di Giano bifronte nel suo essere al tempo stesso una fine e un inizio, il periodo fra Antichità e Medioevo gode oggi negli studi di una particolare fortuna. Se tradizionalmente era associata all'idea di decadenza, l'epoca cosiddetta "tardoantica" ha ormai acquisito una propria dignità in quanto sostrato dell'Europa moderna. Il volume di Brandt traccia, secondo tale nuova prospettiva, la storia di questo momento di trapasso fra il terzo e il sesto secolo d.C., segnato da numerosi contrasti e rivolgimenti. Oltre a esporre i fatti in maniera chiara e lineare, l'autore mette in luce quanto vasti siano l'eredità e gli impulsi che da quell'età discendono: basti pensare alla diffusione del Cristianesimo, alla tensione fra potere ecclesiastico e potere secolare, alla codificazione del diritto, alla ricezione della cultura antica nei regni germanici - tutti aspetti che hanno lasciato una forte impronta sull'Europa medioevale e moderna.
Hartwin Brandt insegna Storia antica alla Technische Universität di Chemnitz. Tra le sue pubblicazioni: "Zeitkritik in der Spätantike" (1988).