Copertina Da Postdam a Mosca

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a stampa € 20,66
collana "Storia/memoria"
pp. 452, 978-88-15-07714-1
anno di pubblicazione 2000

MARGARETE BUBER-NEUMANN

Da Postdam a Mosca

Tappe di una strada sbagliata

La traversata del comunismo di una rivoluzionaria professionale nell'Europa degli anni Venti e Trenta.

"Prigioniera di Stalin e Hitler" era la impressionante testimonianza della Buber-Neumann sul proprio viaggio nell'"universo concentrazionario" del Novecento. Qualche anno dopo aver pubblicato quel libro, che riguardava il periodo 1938-1945, la Buber-Neumann decideva di integrarlo con un libro ulteriore che raccontasse la sua vita precedente: è questo "Da Potsdam a Mosca" che, uscito in edizione italiana 34 anni fa, il Mulino ripropone oggi per completare quella che è indubbiamente una delle testimonianze più alte e drammatiche sull'"età dei totalitarismi". In questo volume la Buber-Neumann racconta la precoce ribellione al rigido ambiente prussiano di Potsdam e l'impegno degli anni giovanili che sfocia nell'adesione al Partito comunista tedesco nel 1926. Compagna di uno dei leader del partito tedesco, Heinz Neumann, Margarete diventa una "rivoluzionaria professionale". Berlino, Mosca, la Spagna, Zurigo, Parigi, ancora Mosca sono le tappe della vita avventurosa e randagia dei due; ricordandola, l'autrice ha occasione di narrare le vicende dei tanti personaggi di quella sorta di jet set della rivoluzione che correva allora l'Europa, da Zinovev a Bucharin, da Willi Münzenberg (cognato della Buber-Neumann) ad Arthur Koestler, e il libro è una vivida fotografia di quel mondo che fu insieme vittima e carnefice, perseguitato e persecutore, nella rigida stagione del totalitarismo.

Margarete Buber-Neumann (1901-1989) è nota principalmente per la sua testimonianza "Prigioniera di Stalin e Hitler", pubblicata nel 1948 e tradotta in una dozzina di lingue. In italiano è disponibile anche il suo libro di ricordi su Milena Jesenská ("Milena, l'amica di Kafka", Adelphi, 1986). Ha scritto un ulteriore libro autobiografico, relativo al primo dopoguerra: "Freiheit du bist wieder mein" (1978). In Germania è uscita quest'anno una raccolta dei suoi principali scritti giornalistici, "Plädoyer für Freiheit und Menschlickeit" (2000).

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