Il 23 settembre è morto a Torino all’età di 92 anni Pietro Rossi, tra i massimi storici della filosofia del nostro tempo o, come gli sarebbe piaciuto dire, di questa nostra «stagione». Amico del Mulino fin da subito, aveva partecipato al convegno fondativo tenutosi a Bologna il 9-10 gennaio 1954, per poi rimanere in costante contatto con gli amici del gruppo, quasi a fare da anello di collegamento tra i neoilluministi di Abbagnano e la scuola di Bologna. Dal 1985 al 2005 è stato direttore della «Rivista di filosofia», di cui aveva lui stesso propiziato il passaggio
al Mulino nel 1984, quando a dirigerla era ancora Norberto Bobbio.

Con il Mulino ha pubblicato: Avventure e disavventure della filosofia. Saggi sul pensiero italiano del Novecento (2009), Il senso della storia. Dal Settecento al Duemila (2012), L’identità dell'Europa (2007, nuova ed. 2016), L’Europa che fu. Fine di un ciclo (2017) e Incontri e ricordi (2022).

Sempre per il Mulino ha inoltre curato: Ricerca sociologica e ruolo del sociologo (1972) come pure, con C.A. Viano, Filosofia italiana e filosofie straniere nel dopoguerra (1991) e Le città filosofiche. Per una geografia della cultura filosofica italiana del Novecento (2004).

A chi è toccata la buona ventura di conoscerlo, resterà a lungo il ricordo di un conversatore d’altri tempi, che sapeva combinare la sua sapienza formidabile con una leggendaria vivezza di spirito.