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#5 | Bologna, 27 febbraio 2024


Caro lettore, cara lettrice,

bentornato in Macina.

Siamo reduci dalla Leopolda di Firenze dove abbiamo partecipato alla terza edizione di Testo – come si diventa un libro, la fiera che racconta al pubblico come funziona il mondo dell’editoria.

Un contesto ideale sia per scambiare opinioni tra addetti ai lavori sia per conoscere i lettori e raccogliere idee (che è uno dei motivi per cui scriviamo questa newsletter!).

Tra gli incontri organizzati dal Mulino c’è stata una  conversazione tra Claudio Giunta e Gianfranco Pacchioni.

L’italianista ha chiesto al chimico consigli su come costruirsi una biblioteca di scienza quando scienziati non si è e non lo si diventerà mai. 

Il bisogno di sapere scientifico che matura nelle società tecnologiche è il motivo per cui, nati come editore delle scienze sociali, da diversi anni facciamo divulgazione anche sulle scienze dure: potremmo dire che se oggi la politica ha bisogno di nuovo sapere, la scienza ha bisogno di nuovo governo.

Al pubblico fiorentino Pacchioni ha suggerito una libreria a tre scaffali.

Il primo, non sorprende, dedicato al cambiamento climatico:

«un fenomeno che agli scienziati è noto almeno dagli anni Ottanta, e difatti le Nazioni Unite fondano l’Intergovernmental Panel on Climate Change nel 1988, più di trent’anni prima del celebre discorso di Greta Thunberg. Ma si sa che le opinioni pubbliche seguono e non precedono il sapere scientifico».

Ma qual è la prova scientifica dell’esistenza di questo problema? La certezza ce la fornisce il ghiaccio, o per meglio dire i carotaggi effettuati in Antartide, dai quali riusciamo a desumere il quantitativo di CO2 presente nell’atmosfera fino a 800 mila anni fa.

Ne ha scritto per noi Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, in un libro da cui abbiamo derivato anche un podcast che trovi qui. 

Il secondo scaffale raccomandato da Pacchioni è dedicato all’intelligenza artificiale:

Su questo punto Pacchioni ha consigliato i lavori illuminanti di Nello Cristianini: La scorciatoia e il nuovo Machina sapiens, che sarà in libreria dal 15 marzo ed già ordinabile.

Ma la tecnologia non pone solo problemi, talvolta propone soluzioni. Il terzo scaffale di scienza possiamo dedicarlo alla sostenibilità, o meglio alla scienza dei materiali che ci può consentire di diventare sostenibili. Ancora Pacchioni:

«la potenza di calcolo degli smartphone di ultima generazione è superiore a quella che ha portato l’Uomo sulla Luna: il miracolo microtecnologico che infiliamo quotidianamente nelle nostre tasche è reso possibile dall’assemblaggio di innumerevoli materiali, almeno 50 elementi della tavola periodica. Molti di questi sono in via di esaurimento e la loro scarsità ci obbligherà a pesare i costi ambientali insieme a quelli produttivi e a ripensare al ciclo economico».

Per visitare il futuro materiale che ci attende c’è il libro del chimico Luca Beverina, l’ultimo consiglio di Pacchioni a Giunta.

O meglio, il penultimo. L’ultimo è Le storie naturali di Primo Levi: piccoli racconti fantascientifici che Levi pubblica nel 1966 con lo pseudonimo di Damiano Malabaila per distanziarsi dall’autore di Se questo è un uomo e La Tregua.

«Messaggi che la sensibilità del Levi scienziato ha inteso inviare al futuro, racconti che letti oggi sembrano premonizioni», ha concluso Pacchioni, ricongiungendosi alla letteratura.

 

Ti salutiamo con i calorosi auguri che ci sono arrivati proprio a Testo dagli organizzatori della manifestazione: 70 di questi libri!

Per oggi è tutto, a martedì prossimo!


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